Decreto crescita

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TESTO COORDINATO DEL DECRETO-LEGGE 27 giugno 2015, n. 83Testo del decreto-legge 27 giugno 2015, n. 83 (in Gazzetta Ufficiale – serie generale – n. 147 del 27 giugno 2015), coordinato con la legge di conversione 6 agosto 2015, n. 132 (in questo stesso Supplemento ordinario alla pag. 1), recante: «Misure urgenti in materia fallimentare, civile e processuale civile e di organizzazione e funzionamento dell’amministrazione giudiziaria.». (15A06390) 

(GU n. 192 del 20-8-2015 – Suppl. Ordinario n. 50)  

Vigente al: 20-8-2015  

Avvertenza: 

Il testo coordinato qui pubblicato e’ stato redatto dal Ministero della giustizia ai sensi dell’art. 11, comma 1, del testo unico delle disposizioni sulla promulgazione delle leggi, sull’emanazione dei decreti del Presidente della Repubblica e sulle pubblicazioni ufficiali della Repubblica italiana, approvato con D.P.R. 28 dicembre 1985, n. 1092, nonche’ dell’art. 10, comma 3, del medesimo testo unico, al solo fine di facilitare la lettura sia delle disposizioni del decreto-legge, integrate con le modifiche apportate dalla legge di conversione, che di quelle richiamate nel decreto, trascritte nelle note. Restano invariati il valore e l’efficacia degli atti legislativi qui riportati. 

Le modifiche apportate dalla legge di conversione sono stampate con caratteri corsivi. 

Tali modifiche sono riportate in video tra i segni ((….)) 

A norma dell’art. 15, comma 5, della legge 23 agosto 1988, n. 400 (Disciplina dell’attivita’ di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri), le modifiche apportate dalla legge di conversione hanno efficacia dal giorno successivo a quello della sua pubblicazione. 

Capo I 

Facilitazione della finanza nella crisi 

Art. 1 

Finanza interinale 


1. All’articolo 182-quinquies del regio decreto 16 marzo 1942, n.
267, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al primo comma, dopo la parola “autorizzato” sono aggiunte le seguenti: “, anche prima del deposito della documentazione di cui all’articolo 161, (( commi secondo e terzo” )); b) dopo il secondo comma, e’ aggiunto il seguente: “Il debitore che presenta una domanda di ammissione al concordato preventivo ai sensi dell’articolo 161, sesto comma, anche in assenza del piano di cui all’articolo 161, secondo comma, lettera e), o una domanda di omologazione di un accordo di ristrutturazione dei debiti ai sensi dell’articolo 182-bis, primo comma, o una proposta di accordo ai sensi dell’articolo 182-bis, sesto comma, puo’ chiedere al tribunale di essere autorizzato in via d’urgenza a contrarre finanziamenti, prededucibili ai sensi dell’articolo 111, funzionali a urgenti necessita’ relative all’esercizio dell’attivita’ aziendale fino alla scadenza del termine fissato dal tribunale ai sensi dell’articolo 161, sesto comma, o all’udienza di omologazione di cui all’articolo 182-bis, quarto comma, o alla scadenza del termine di cui all’articolo 182-bis, settimo comma. Il ricorso deve specificare la destinazione dei finanziamenti, che il debitore non e’ in grado di reperire altrimenti tali finanziamenti e che, in assenza di tali finanziamenti, deriverebbe un pregiudizio imminente ed irreparabile all’azienda. Il tribunale, assunte sommarie informazioni sul piano e sulla proposta in corso di elaborazione, sentito il commissario giudiziale se nominato, e, se del caso, sentiti senza formalita’ i principali creditori, decide in camera di consiglio con decreto motivato, entro dieci giorni dal deposito dell’istanza di autorizzazione. La richiesta puo’ avere ad oggetto anche il mantenimento di linee di credito autoliquidanti in essere al momento del deposito della domanda.”; c) al terzo comma, dopo la parola “ipoteca” sono aggiunte le seguenti: “o a cedere crediti”; (( c-bis) al quinto comma, primo periodo, le parole: “quarto comma” sono sostituite dalle seguenti: “quinto comma del presente articolo” )). 

Capo II 

Apertura alla concorrenza nel concordato preventivo 

Art. 2 

Offerte concorrenti 


1. Dopo l’articolo 163 del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, e’ aggiunto il seguente: (( «Art. 163-bis (Offerte concorrenti). – Quando il piano di concordato di cui all’articolo 161, secondo comma, lettera e), comprende una offerta da parte di un soggetto gia’ individuato avente ad oggetto il trasferimento in suo favore, anche prima dell’omologazione, verso un corrispettivo in denaro o comunque a titolo oneroso dell’azienda o di uno o piu’ rami d’azienda o di specifici beni, il tribunale dispone la ricerca di interessati all’acquisto disponendo l’apertura di un procedimento competitivo a norma delle disposizioni previste dal secondo comma del presente articolo. Le disposizioni del presente articolo si applicano anche quando il debitore ha stipulato un contratto che comunque abbia la finalita’ del trasferimento non immediato dell’azienda, del ramo d’azienda o di specifici beni )). Il decreto che dispone l’apertura del procedimento competitivo stabilisce le modalita’ di presentazione di offerte irrevocabili, prevedendo che ne sia assicurata in ogni caso la comparabilita’, i requisiti di partecipazione degli offerenti, le forme e i tempi di accesso alle informazioni rilevanti, gli eventuali limiti al loro utilizzo e le modalita’ con cui il commissario deve fornirle a coloro che ne fanno richiesta, la data dell’udienza per l’esame delle offerte, le modalita’ di svolgimento della procedura competitiva, le garanzie che devono essere prestate dagli offerenti e le forme di pubblicita’ del decreto. (( Con il medesimo decreto e’ in ogni caso disposta la pubblicita’ sul portale delle vendite pubbliche di cui all’articolo 490 del codice di procedura civile ed e’ stabilito l’aumento minimo del corrispettivo di cui al primo comma del presente articolo che le offerte devono prevedere )). L’offerta di cui al primo comma diviene irrevocabile dal momento in cui viene modificata l’offerta in conformita’ a quanto previsto dal decreto di cui al presente comma e viene prestata la garanzia stabilita con il medesimo decreto. Le offerte, da presentarsi in forma segreta, non sono efficaci se non conformi a quanto previsto dal decreto e, in ogni caso, quando sottoposte a condizione. Le offerte sono rese pubbliche all’udienza fissata per l’esame delle stesse, alla presenza degli offerenti e di qualunque interessato. Se sono state presentate piu’ offerte migliorative, il giudice dispone la gara tra gli offerenti. La gara puo’ avere luogo alla stessa udienza o ad un’udienza immediatamente successiva e deve concludersi prima dell’adunanza dei creditori, anche quando il piano prevede che la vendita o l’aggiudicazione abbia luogo dopo l’omologazione. In ogni caso, con la vendita o con l’aggiudicazione, se precedente, a soggetto diverso da colui che ha presentato l’offerta di cui al primo comma, quest’ultimo e’ liberato dalle obbligazioni eventualmente assunte nei confronti del debitore e in suo favore il commissario dispone il rimborso delle spese e dei costi sostenuti per la formulazione dell’offerta entro il limite massimo del tre per cento del prezzo in essa indicato. Il debitore deve modificare la proposta e il piano di concordato in conformita’ all’esito della gara. La disciplina del presente articolo si applica, in quanto compatibile, anche agli atti da autorizzare ai sensi dell’articolo 161, settimo comma, nonche’ all’affitto di azienda o di uno o piu’ rami di azienda.». 

2. All’articolo 182 del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, sono apportate le seguenti modificazioni: a) la rubrica e’ sostituita con la seguente: “Cessioni”; b) al primo comma e’ aggiunto, in fine, il seguente periodo: “In tal caso, il tribunale dispone che il liquidatore effettui la pubblicita’ prevista dall’articolo 490, primo comma, del codice di procedura civile e fissa il termine entro cui la stessa deve essere eseguita.” c) il quinto comma e’ sostituito dal seguente: “Alle vendite, alle cessioni e ai trasferimenti legalmente posti in essere dopo il deposito della domanda di concordato o in esecuzione di questo, si applicano gli articoli da 105 a 108-ter in quanto compatibili. La cancellazione delle iscrizioni relative ai diritti di prelazione, nonche’ delle trascrizioni dei pignoramenti e dei sequestri conservativi e di ogni altro vincolo, sono effettuati su ordine del giudice, salvo diversa disposizione contenuta nel decreto di omologazione per gli atti a questa successivi.”. 

Art. 3 

Proposte concorrenti 


1. All’articolo 163 del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, sono apportate le seguenti modificazioni: a) nella rubrica, dopo la parola “procedura” sono aggiunte le seguenti: “e proposte concorrenti”; b) al secondo comma, numero 2), la parola “trenta” e’ sostituita con la seguente “centoventi”; c) dopo il terzo comma sono aggiunti i seguenti: “Uno o piu’ creditori che, anche per effetto di acquisti successivi alla presentazione della domanda di cui all’articolo 161, rappresentano almeno il dieci per cento dei crediti risultanti dalla situazione patrimoniale depositata ai sensi dell’articolo 161, secondo comma, lettera a), possono presentare una proposta concorrente di concordato preventivo e il relativo piano non oltre trenta giorni prima dell’adunanza dei creditori. Ai fini del computo della percentuale del dieci per cento, non si considerano i crediti della societa’ che controlla la societa’ debitrice, delle societa’ da questa controllate e di quelle sottoposte a comune controllo. La relazione di cui al comma terzo dell’articolo 161 puo’ essere limitata alla fattibilita’ del piano per gli aspetti che non siano gia’ oggetto di verifica da parte del commissario giudiziale, e puo’ essere omessa qualora non ve ne siano. (( Le proposte di concordato concorrenti non sono ammissibili se nella relazione di cui all’articolo 161, terzo comma, il professionista attesta che la proposta di concordato del debitore assicura il pagamento di almeno il quaranta per cento dell’ammontare dei crediti chirografari o, nel caso di concordato con continuita’ aziendale di cui all’articolo 186-bis, di almeno il trenta per cento dell’ammontare dei crediti chirografari )). La proposta puo’ prevedere l’intervento di terzi e, se il debitore ha la forma di societa’ per azioni o a responsabilita’ limitata, puo’ prevedere un aumento di capitale della societa’ con esclusione o limitazione del diritto d’opzione. I creditori che presentano una proposta di concordato concorrente hanno diritto di voto sulla medesima solo se collocati in una autonoma classe. Qualora la proposta concorrente preveda diverse classi di creditori essa, prima di essere comunicata ai creditori ai sensi del secondo comma dell’articolo 171, deve essere sottoposta al giudizio del tribunale che verifica la correttezza dei criteri di formazione delle diverse classi.”. 

2. All’articolo 165 del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, dopo il secondo comma sono aggiunti i seguenti: “Il commissario giudiziale fornisce ai creditori che ne fanno richiesta, valutata la congruita’ della richiesta medesima e previa assunzione di opportuni obblighi di riservatezza, le informazioni utili per la presentazione di proposte concorrenti, sulla base delle scritture contabili e fiscali obbligatorie del debitore, nonche’ ogni altra informazione rilevante in suo possesso. In ogni caso si applica il divieto di cui all’articolo 124, comma primo, ultimo periodo. La disciplina di cui al terzo comma si applica anche in caso di richieste, da parte di creditori o di terzi, di informazioni utili per la presentazione di offerte ai sensi dell’articolo 163-bis”. 

3. All’articolo 172 del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al primo comma, primo periodo, la parola: “dieci” e’ sostituita con la seguente: “quarantacinque”; b) dopo il primo comma e’ aggiunto il seguente: “Qualora nel termine di cui al quarto comma dell’articolo 163 siano depositate proposte concorrenti, il commissario giudiziale riferisce in merito ad esse con relazione integrativa da depositare in cancelleria e comunicare ai creditori, con le modalita’ di cui all’articolo 171, secondo comma, almeno dieci giorni prima dell’adunanza dei creditori.
La relazione integrativa contiene, di regola, una particolareggiata comparazione tra tutte le proposte depositate. Le proposte di concordato, ivi compresa quella presentata dal debitore, possono essere modificate fino a quindici giorni prima dell’adunanza dei creditori. Analoga relazione integrativa viene redatta qualora emergano informazioni che i creditori devono conoscere ai fini dell’espressione del voto.”. 

4. All’articolo 175 del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al primo comma, in fine, sono aggiunte le seguenti parole “e quelle eventualmente presentate dai creditori ai sensi dell’articolo 163, comma quarto.”; b) il secondo comma e’ soppresso; c) il terzo comma e’ sostituito dal seguente: “Ciascun creditore puo’ esporre le ragioni per le quali non ritiene ammissibili o convenienti le proposte di concordato e sollevare contestazioni sui crediti concorrenti. Il debitore puo’ esporre le ragioni per le quali non ritiene ammissibili o fattibili le eventuali proposte concorrenti.”; d) dopo il quarto comma e’ aggiunto il seguente: “Sono sottoposte alla votazione dei creditori tutte le proposte presentate dal debitore e dai creditori, seguendo, per queste ultime, l’ordine temporale del loro deposito.”. 

5. All’articolo 177 del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al primo comma, in fine, sono aggiunti i seguenti periodi:
“Quando sono poste al voto piu’ proposte di concordato ai sensi dell’articolo 175, quinto comma, si considera approvata la proposta che ha conseguito la maggioranza piu’ elevata dei crediti ammessi al voto; in caso di parita’, prevale quella del debitore o, in caso di parita’ fra proposte di creditori, quella presentata per prima.
Quando nessuna delle proposte concorrenti poste al voto sia stata approvata con le maggioranze di cui al primo e secondo periodo del presente comma, il giudice delegato, con decreto da adottare entro trenta giorni dal termine di cui al quarto comma dell’articolo 178, rimette al voto la sola proposta che ha conseguito la maggioranza relativa dei crediti ammessi al voto, fissando il termine per la comunicazione ai creditori e il termine a partire dal quale i creditori, nei venti giorni successivi, possono far pervenire (( il proprio voto )) con le modalita’ previste dal predetto articolo. In ogni caso si applicano il primo e secondo periodo del presente comma.”; b) al quarto comma, dopo le parole “quarto grado,” sono aggiunte le seguenti: “la societa’ che controlla la societa’ debitrice, le societa’ da questa controllate e quelle sottoposte a comune controllo, nonche'”. (( 5-bis. All’articolo 181 del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, e successive modificazioni, le parole: “sei mesi” sono sostituite dalle seguenti: “nove mesi” )); 

6. All’articolo 185, del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, dopo il secondo comma, sono aggiunti i seguenti: “Il debitore e’ tenuto a compiere ogni atto necessario a dare esecuzione alla proposta di concordato presentata da uno o piu’ creditori, qualora sia stata approvata e omologata. Nel caso in cui il commissario giudiziale rilevi che il debitore non sta provvedendo al compimento degli atti necessari a dare esecuzione alla suddetta proposta o ne sta ritardando il compimento, deve senza indugio riferirne al tribunale. Il tribunale, sentito il debitore, puo’ attribuire al commissario giudiziale i poteri necessari a provvedere in luogo del debitore al compimento degli atti a questo richiesti. Il soggetto che ha presentato la proposta di concordato approvata e omologata dai creditori puo’ denunziare al tribunale i ritardi o le omissioni da parte del debitore, mediante ricorso al tribunale notificato al debitore e al commissario giudiziale, con il quale puo’ chiedere al tribunale di attribuire al commissario giudiziale i poteri necessari a provvedere in luogo del debitore al compimento degli atti a questo richiesti. Fermo restando il disposto dell’articolo 173, il tribunale, sentiti in camera di consiglio il debitore e il commissario giudiziale, puo’ revocare l’organo amministrativo, se si tratta di societa’, e nominare un amministratore giudiziario stabilendo la durata del suo incarico e attribuendogli il potere di compiere ogni atto necessario a dare esecuzione alla suddetta proposta, (( ivi inclusi )), qualora tale proposta preveda un aumento del capitale sociale del debitore, la convocazione dell’assemblea straordinaria dei soci avente ad oggetto la delibera di tale aumento di capitale e l’esercizio del voto nella stessa. Quando e’ stato nominato il liquidatore a norma dell’articolo 182, i compiti di amministratore giudiziario possono essere a lui attribuiti.”. 

(( Art. 4 

Disposizioni in materia di proposta di concordato preventivo e di adesione alla stessa 


1. Al regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, sono apportate le seguenti modificazioni: a) all’articolo 160 e’ aggiunto, in fine, il seguente comma: “In ogni caso la proposta di concordato deve assicurare il pagamento di almeno il venti per cento dell’ammontare dei crediti chirografari. La disposizione di cui al presente comma non si applica al concordato con continuita’ aziendale di cui all’articolo 186-bis”; b) all’articolo 161: 1) al secondo comma, lettera e), dopo le parole: “adempimento della proposta” sono aggiunte le seguenti: “; in ogni caso, la proposta deve indicare l’utilita’ specificamente individuata ed economicamente valutabile che il proponente si obbliga ad assicurare a ciascun creditore”; 2) al quinto comma e’ aggiunto, in fine, il seguente periodo:
“Al pubblico ministero e’ trasmessa altresi’ copia degli atti e documenti depositati a norma del secondo e del terzo comma, nonche’ copia della relazione del commissario giudiziale prevista dall’articolo 172.”; c) all’articolo 163, secondo comma, come modificato dalla lettera b) del comma 1 dell’articolo 3 del presente decreto, e’ aggiunto, in fine, il seguente numero: “4-bis) ordina al ricorrente di consegnare al commissario giudiziale entro sette giorni copia informatica o su supporto analogico delle scritture contabili e fiscali obbligatorie”; d) all’articolo 165, come modificato dal comma 2 dell’articolo 3 del presente decreto, e’ aggiunto, in fine, il seguente comma: “Il commissario giudiziale comunica senza ritardo al pubblico ministero i fatti che possono interessare ai fini delle indagini preliminari in sede penale e dei quali viene a conoscenza nello svolgimento delle sue funzioni”; e) all’articolo 172, primo comma, come modificato dalla lettera a) del comma 3 dell’articolo 3 del presente decreto, dopo il primo periodo e’ inserito il seguente: “Nella relazione il commissario deve illustrare le utilita’ che, in caso di fallimento, possono essere apportate dalle azioni risarcitorie, recuperatorie o revocatorie che potrebbero essere promosse nei confronti di terzi.”; f) all’articolo 178, il quarto comma e’ sostituito dal seguente: “I creditori che non hanno esercitato il voto possono far pervenire lo stesso per telegramma o per lettera o per telefax o per posta elettronica nei venti giorni successivi alla chiusura del verbale. Le manifestazioni di voto sono annotate dal cancelliere in calce al verbale” )). 

Capo III 

Modifiche alla disciplina del curatore fallimentare 

Art. 5 

Requisiti per la nomina a curatore 


1. All’articolo 28 del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, sono apportate le seguenti modificazioni: (( a) al secondo comma, le parole: “durante i due anni anteriori alla dichiarazione di fallimento” sono soppresse” )); b) dopo il (( secondo comma )), sono aggiunti i seguenti: (( “Il curatore e’ nominato tenuto conto delle risultanze dei rapporti riepilogativi di cui all’articolo 33, quinto comma )). E’ istituito presso il Ministero della giustizia un registro nazionale nel quale confluiscono i provvedimenti di nomina dei curatori, dei commissari giudiziali e dei liquidatori giudiziali. Nel registro vengono altresi’ annotati i provvedimenti di chiusura del fallimento e di omologazione del concordato, nonche’ l’ammontare dell’attivo e del passivo delle procedure chiuse. Il registro e’ tenuto con modalita’ informatiche ed e’ accessibile al pubblico.”. 

2. Per l’istituzione del registro nazionale di cui al comma 1 e’ autorizzata la spesa di euro 100.000 per l’anno 2015. 

Art. 6 

Programma di liquidazione 


1. All’articolo 104-ter del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al primo comma, dopo la parola “inventario,” sono aggiunte le seguenti: “e in ogni caso non oltre centottanta giorni dalla sentenza dichiarativa di fallimento,”; in fine, e’ aggiunto il seguente periodo: “Il mancato rispetto (( del termine di centottanta giorni di cui al primo periodo )) senza giustificato motivo e’ giusta causa di revoca del curatore.”; b) al secondo comma, e’ aggiunta la seguente lettera: “; f) il termine entro il quale sara’ completata la liquidazione dell’attivo.”; c) dopo il secondo comma, e’ aggiunto il seguente: “Il termine di cui alla lettera f) del precedente comma non puo’ eccedere due anni dal deposito della sentenza di fallimento. Nel caso in cui, limitatamente a determinati cespiti dell’attivo, il curatore ritenga necessario un termine maggiore, egli e’ tenuto a motivare specificamente in ordine alle ragioni che giustificano tale maggior termine.”; d) al terzo comma, dopo la parola “curatore” sono aggiunte le seguenti: “, fermo restando quanto disposto dall’articolo 107,” e dopo la parola “professionisti” sono aggiunte le seguenti: “o societa’ specializzate”; e) dopo l’ottavo comma, e’ aggiunto il seguente: “Il mancato rispetto dei termini previsti dal programma di liquidazione senza giustificato motivo e’ giusta causa di revoca del curatore.” 

(( 1-bis. All’articolo 64 del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, e’ aggiunto, in fine, il seguente comma: “I beni oggetto degli atti di cui al primo comma sono acquisiti al patrimonio del fallimento mediante trascrizione della sentenza dichiarativa di fallimento. Nel caso di cui al presente articolo ogni interessato puo’ proporre reclamo avverso la trascrizione a norma dell’articolo 36” )). 

Art. 7 

Chiusura della procedura di fallimento 


1. Al regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, sono apportate le seguenti modificazioni: (( 0a) all’articolo 39, terzo comma, e’ aggiunto, in fine, il seguente periodo: “Salvo che non ricorrano giustificati motivi, ogni acconto liquidato dal tribunale deve essere preceduto dalla presentazione di un progetto di ripartizione parziale.”; 0b) all’articolo 43 e’ aggiunto, in fine, il seguente comma: “Le controversie in cui e’ parte un fallimento sono trattate con priorita’. Il capo dell’ufficio trasmette annualmente al presidente della corte di appello i dati relativi al numero di procedimenti in cui e’ parte un fallimento e alla loro durata, nonche’ le disposizioni adottate per la finalita’ di cui al periodo precedente.
Il presidente della corte di appello ne da’ atto nella relazione sull’amministrazione della giustizia” )); a) all’articolo 118, secondo comma, sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi: “La chiusura della procedura di fallimento nel caso di cui al n. 3) non e’ impedita dalla pendenza di giudizi, rispetto ai quali il curatore puo’ mantenere la legittimazione processuale, anche nei successivi stati e gradi del giudizio, ai sensi dell’articolo 43. In deroga all’articolo 35, anche le rinunzie alle liti e le transazioni sono autorizzate dal giudice delegato. Le somme necessarie per spese future ed eventuali oneri relativi ai giudizi pendenti, nonche’ le somme ricevute dal curatore per effetto di provvedimenti provvisoriamente esecutivi e non ancora passati in giudicato, sono trattenute dal curatore secondo quanto previsto dall’articolo 117, comma secondo. Dopo la chiusura della procedura di fallimento, le somme ricevute dal curatore per effetto di provvedimenti definitivi e gli eventuali residui degli accantonamenti sono fatti oggetto di riparto supplementare fra i creditori secondo le modalita’ disposte dal tribunale con il decreto di cui all’articolo 119. In relazione alle eventuali sopravvenienze attive derivanti dai giudizi pendenti non si fa luogo a riapertura del fallimento. Qualora alla conclusione dei giudizi pendenti consegua, per effetto di riparti, il venir meno dell’impedimento all’esdebitazione di cui al comma secondo dell’articolo 142, il debitore puo’ chiedere l’esdebitazione nell’anno successivo al riparto che lo ha determinato.; b) all’articolo 120 e’ aggiunto, in fine, il seguente comma: “Nell’ipotesi di chiusura in pendenza di giudizi ai sensi dell’articolo 118, secondo comma, terzo periodo e seguenti, il giudice delegato e il curatore restano in carica ai soli fini di quanto ivi previsto. In nessun caso i creditori possono agire su quanto e’ oggetto dei giudizi medesimi.”. (( b-bis) all’articolo 169 e’ aggiunto, in fine, il seguente comma: “Si applica l’articolo 43, quarto comma, sostituendo al fallimento l’impresa ammessa al concordato preventivo” )). 

Capo IV 

Contratti pendenti nel concordato preventivo 

Art. 8 

Contratti pendenti 


1. All’articolo 169-bis del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, sono apportate le seguenti modificazioni: a) alla rubrica, le parole “in corso di esecuzione” sono sostituite dalla seguente: “pendenti”; b) il primo comma e’ sostituito dal seguente: “Il debitore con il ricorso di cui all’articolo 161 o successivamente puo’ chiedere che il Tribunale o, dopo il decreto di ammissione, il giudice delegato con decreto motivato sentito l’altro contraente, assunte, ove occorra, sommarie informazioni, lo autorizzi a sciogliersi dai ((
contratti ancora ineseguiti o non compiutamente eseguiti )) alla data della presentazione del ricorso. Su richiesta del debitore puo’ essere autorizzata la sospensione del contratto per non piu’ di sessanta giorni, prorogabili una sola volta. Lo scioglimento o la sospensione del contratto hanno effetto dalla comunicazione del provvedimento autorizzativo all’altro contraente.”; c) al secondo comma sono aggiunte in fine le seguenti parole: “, ferma restando la prededuzione del credito conseguente ad eventuali prestazioni eseguite legalmente e in conformita’ agli accordi o agli usi negoziali, dopo la pubblicazione della domanda ai sensi dell'((
articolo 161″ )); d) e’ aggiunto, in fine, il seguente comma: “In caso di scioglimento del contratto di locazione finanziaria, il concedente ha diritto alla restituzione del bene ed e’ tenuto a versare al debitore l’eventuale differenza fra la maggiore somma ricavata dalla vendita o da altra collocazione del bene stesso avvenute a valori di mercato rispetto al credito residuo in linea capitale. La somma versata al debitore a norma del periodo precedente e’ acquisita alla procedura.
Il concedente ha diritto di far valere verso il debitore un credito determinato nella differenza tra il credito vantato alla data del deposito della domanda e quanto ricavato dalla nuova allocazione del bene. Tale credito e’ soddisfatto come credito anteriore al concordato.”. 

Capo V 

Accordo di ristrutturazione con intermediari finanziari e convenzione di moratoria 

Art. 9 

Crisi d’impresa con prevalente indebitamento verso intermediari finanziari 


1. Dopo l’articolo 182-sexies del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, e’ aggiunto il seguente: «Art. 182-septies (Accordo di ristrutturazione (( con intermediari finanziari )) e convenzione di moratoria). – Quando un’impresa ha debiti verso banche e intermediari finanziari in misura non inferiore alla meta’ dell’indebitamento complessivo, la disciplina di cui all’articolo 182-bis, in deroga agli articoli 1372 e 1411 del codice civile, e’ integrata dalle disposizioni contenute nei commi secondo, terzo e quarto. Restano fermi i diritti dei creditori diversi da banche e intermediari finanziari. L’accordo di ristrutturazione dei debiti di cui all’articolo 182-bis puo’ individuare una o piu’ categorie tra i creditori di cui al primo comma che abbiano fra loro posizione giuridica e interessi economici omogenei. In tal caso, con il ricorso di cui al primo comma di tale articolo, il debitore puo’ chiedere che gli effetti dell’accordo vengano estesi anche ai creditori non aderenti che appartengano alla medesima categoria, quando tutti i creditori della categoria siano stati informati dell’avvio delle trattative e siano stati messi in condizione di parteciparvi in buona fede e i crediti delle banche e degli intermediari finanziari aderenti rappresentino il settantacinque per cento dei crediti della categoria. Una banca o un intermediario finanziario puo’ essere titolare di crediti inseriti in piu’ di una categoria. Ai fini di cui al precedente comma non si tiene conto delle ipoteche giudiziali iscritte dalle banche o dagli intermediari finanziari nei novanta giorni che precedono la data di pubblicazione del ricorso nel registro delle imprese. Il debitore, oltre agli adempimenti pubblicitari gia’ previsti, deve notificare il ricorso e la documentazione di cui al primo comma dell’articolo 182-bis alle banche e agli intermediari finanziari ai quali chiede di estendere gli effetti dell’accordo. Per costoro il termine per proporre l’opposizione di cui al quarto comma del medesimo articolo decorre dalla data della notificazione del ricorso.
Il tribunale procede all’omologazione previo accertamento(( , avvalendosi ove occorra di un ausiliario, )) che le trattative si siano svolte in buona fede e che le banche e gli intermediari finanziari ai quali il debitore chiede di estendere gli effetti dell’accordo: a) abbiano posizione giuridica e interessi economici omogenei rispetto a quelli delle banche e degli intermediari finanziari aderenti; b) abbiano ricevuto complete ed aggiornate informazioni sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria del debitore nonche’ sull’accordo e sui suoi effetti, e siano stati messi in condizione di partecipare alle trattative; c) possano risultare soddisfatti, in base all’accordo, in misura non inferiore rispetto alle alternative concretamente praticabili. Quando fra l’impresa debitrice e una o piu’ banche o intermediari finanziari viene stipulata una convenzione diretta a disciplinare in via provvisoria gli effetti della crisi attraverso una moratoria temporanea dei crediti nei confronti di una o piu’ banche o intermediari finanziari e sia raggiunta la maggioranza di cui al secondo comma, (( la convenzione di moratoria )), in deroga agli articoli 1372 e 1411 del codice civile, produce effetti anche nei confronti delle banche e degli intermediari finanziari non aderenti se questi siano stati informati dell’avvio delle trattative e siano stati messi in condizione di parteciparvi in buona fede, e un professionista in possesso dei requisiti di cui all’articolo 67, terzo comma, lettera d), attesti l’omogeneita’ della posizione giuridica e degli interessi economici fra i creditori interessati dalla moratoria. Nel caso previsto dal comma precedente, le banche e gli intermediari finanziari non aderenti alla convenzione possono proporre opposizione entro trenta giorni dalla comunicazione della convenzione stipulata, accompagnata dalla (( relazione del professionista designato a norma dell’articolo 67 )), terzo comma, lettera d). La comunicazione deve essere effettuata, alternativamente, mediante lettera raccomandata o posta elettronica certificata. Con l’opposizione, la banca o l’intermediario finanziario puo’ chiedere che la convenzione non produca effetti nei suoi confronti. Il tribunale, con decreto motivato, decide sulle opposizioni, verificando la sussistenza delle condizioni di cui al comma quarto, terzo periodo. Nel termine di quindici giorni dalla comunicazione, il decreto del tribunale e’ reclamabile alla corte di appello, ai sensi dell’articolo 183. In nessun caso, per effetto degli accordi e convenzioni di cui ai commi precedenti, ai creditori non aderenti (( possono essere imposti )) l’esecuzione di nuove prestazioni, la concessione di affidamenti, il mantenimento della possibilita’ di utilizzare affidamenti esistenti o l’erogazione di nuovi finanziamenti. Agli effetti del presente articolo non e’ considerata nuova prestazione la prosecuzione della concessione del godimento di beni oggetto di contratti di locazione finanziaria gia’ stipulati. (( La relazione dell’ausiliario e’ trasmessa a norma dell’articolo 161, quinto comma.» )). 

Art. 10 

Disposizioni penali in materia di accordo di ristrutturazione con intermediari finanziari e convenzione di moratoria 


1. Al regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, sono apportate le seguenti modificazioni: a) all’articolo 236: 1) alla rubrica, dopo le parole: «concordato preventivo» sono aggiunte le seguenti: «e, accordo di ristrutturazione con intermediari finanziari, e convenzione di moratoria»; 2) al primo comma, dopo le parole «concordato preventivo» sono aggiunte le seguenti: «o di ottenere l’omologazione di un accordo di ristrutturazione con intermediari finanziari o il consenso degli intermediari finanziari alla sottoscrizione della convenzione di moratoria»; 3) dopo il secondo comma e’ aggiunto il seguente: «Nel caso di accordo di ristrutturazione con intermediari finanziari o di convenzione di moratoria, si applicano le disposizioni previste dal secondo comma, numeri 1), 2) e 4).»; b) all’articolo 236-bis, primo comma, dopo le parole «182-quinquies» sono aggiunte le seguenti: «, 182-septies». 

Capo VI 

Rateizzazione del prezzo 

Art. 11 

Rateizzazione del prezzo 


1. All’articolo 107, primo comma, del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi: “Le vendite e gli atti di liquidazione possono prevedere che il versamento del prezzo abbia luogo ratealmente; si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni di cui agli articoli 569, terzo comma, terzo periodo, 574, primo comma, secondo periodo e 587, primo comma, secondo periodo, del codice di procedura civile.” In ogni caso, al fine di assicurare la massima informazione e partecipazione degli interessati, il curatore effettua la pubblicita’ prevista dall’articolo 490, primo comma, del codice di procedura civile, almeno trenta giorni prima dell’inizio della procedura competitiva.”. 

Capo I 

Modifiche al codice civile 

Art. 12 

Modifiche al codice civile 


1. Al codice civile, dopo l’articolo 2929 e’ inserita la seguente Sezione: Sezione I-bis Dell’espropriazione di beni oggetto di vincoli di indisponibilita’ o di alienazioni a titolo gratuito «Art. 2929-bis (Espropriazione di beni oggetto di vincoli di indisponibilita’ o di alienazioni a titolo gratuito). – Il creditore che sia pregiudicato da un atto del debitore, di costituzione di vincolo di indisponibilita’ o di alienazione, che ha per oggetto beni immobili o mobili iscritti in pubblici registri, compiuto a titolo gratuito successivamente al sorgere del credito, puo’ procedere, munito di titolo esecutivo, a esecuzione forzata, ancorche’ non abbia preventivamente ottenuto sentenza dichiarativa di inefficacia, se trascrive il pignoramento nel termine di un anno dalla data in cui l’atto e’ stato trascritto. La disposizione di cui al presente comma si applica anche al creditore anteriore che, entro un anno dalla trascrizione dell’atto pregiudizievole, interviene nell’esecuzione da altri promossa. Quando il pregiudizio deriva da un atto di alienazione, il creditore promuove l’azione esecutiva nelle forme dell’espropriazione contro il terzo proprietario. Il debitore, il terzo assoggettato a espropriazione e ogni altro interessato alla conservazione del vincolo possono proporre le opposizioni all’esecuzione di cui al titolo V del libro III del codice di procedura civile quando contestano la sussistenza dei presupposti di cui al primo comma, nonche’ la conoscenza da parte del debitore del pregiudizio che l’atto arrecava alle ragioni del creditore.». 

Capo II 

Modifiche al codice di procedura civile e modifiche alle disposizioni per l’attuazione del codice di procedura civile e disposizioni transitorie e ad altre disposizioni 

Art. 13 

Modifiche al codice di procedura civile 


1. Al codice di procedura civile sono apportate le seguenti modificazioni: a) all’articolo 480, secondo comma, e’ aggiunto, in fine il seguente periodo: «Il precetto deve altresi’ contenere l’avvertimento che il debitore puo’, con l’ausilio di un organismo di composizione della crisi o di un professionista nominato dal giudice, porre rimedio alla situazione di sovraindebitamento concludendo con i creditori un accordo di composizione della crisi o proponendo agli stessi un piano del consumatore.»; b) all’articolo 490, sono apportate le seguenti modificazioni: 1) il primo comma e’ sostituito dal seguente: 
«Quando la legge dispone che di un atto esecutivo sia data pubblica notizia, un avviso contenente tutti i dati, che possono interessare il pubblico, deve essere inserito sul portale del Ministero della giustizia in un’area pubblica denominata “portale delle vendite pubbliche”.»; 2) il terzo comma e’ sostituito dal seguente: (( «Anche su istanza )) del creditore procedente o dei creditori intervenuti muniti di titolo esecutivo il giudice puo’ disporre inoltre che l’avviso sia inserito almeno quarantacinque giorni prima del termine per la presentazione delle offerte una o piu’ volte sui quotidiani di informazione locali aventi maggiore diffusione nella zona interessata o, quando opportuno, sui quotidiani di informazione nazionali o che sia divulgato con le forme della pubblicita’ commerciale. Sono equiparati ai quotidiani, i giornali di informazione locale, multisettimanali o settimanali editi da soggetti iscritti al Registro operatori della comunicazione (ROC) e aventi caratteristiche editoriali analoghe a quelle dei quotidiani che garantiscono la maggior diffusione nella zona interessata.
Nell’avviso e’ omessa l’indicazione del debitore.»; c) all’articolo 495, il quarto comma e’ sostituito dal seguente: 
«Quando le cose pignorate siano costituite da beni immobili o cose mobili, il giudice con la stessa ordinanza puo’ disporre, se ricorrono giustificati motivi, che il debitore versi con rateizzazioni mensili entro il termine massimo di trentasei mesi la somma determinata a norma del terzo comma, maggiorata degli interessi scalari al tasso convenzionale pattuito ovvero, in difetto, al tasso legale. Ogni sei mesi il giudice provvede, a norma dell’articolo 510, al pagamento al creditore pignorante o alla distribuzione tra i creditori delle somme versate dal debitore.»; (( c-bis) all’articolo 495, il sesto comma e’ sostituito dal seguente: “Con l’ordinanza che ammette la sostituzione, il giudice, quando le cose pignorate siano costituite da beni immobili o cose mobili, dispone che le cose pignorate siano liberate dal pignoramento con il versamento dell’intera somma” )) d) all’articolo 497, primo comma, la parola «novanta» e’ sostituita dalla seguente: «quarantacinque»; (( d-bis) all’articolo 521-bis: 1) al primo comma, le parole: “Il pignoramento di autoveicoli, motoveicoli e rimorchi si esegue” sono sostituite dalle seguenti:
“Oltre che con le forme previste dall’articolo 518, il pignoramento di autoveicoli, motoveicoli e rimorchi puo’ essere eseguito anche” e sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: “o, in mancanza, a quello piu’ vicino”; 2) al quarto comma, dopo le parole: “accertano la circolazione dei beni pignorati” sono inserite le seguenti: “o comunque li rinvengono” e le parole: “autorizzato ad operare nel territorio del circondario nel quale e’ compreso il” sono sostituite dalle seguenti:
“piu’ vicino al”; 3) dopo il sesto comma e’ inserito il seguente: “In deroga a quanto previsto dall’articolo 497, l’istanza di assegnazione o l’istanza di vendita deve essere depositata entro quarantacinque giorni dal deposito da parte del creditore della nota di iscrizione a norma del presente articolo ovvero dal deposito da parte di quest’ultimo delle copie conformi degli atti, a norma dell’articolo 159-ter delle disposizioni per l’attuazione del presente codice” )); e) all’articolo 530: 1) al settimo comma, e’ aggiunto, in fine, il seguente periodo:
«Il giudice dispone che sia sempre effettuata la pubblicita’ prevista dall’articolo 490, primo comma, nel rispetto del termine di cui al periodo precedente.»; 2) e’ aggiunto, in fine, il seguente comma: «Fuori dell’ipotesi prevista dal secondo comma dell’articolo 525, il giudice dell’esecuzione puo’ disporre che il versamento del prezzo abbia luogo ratealmente ed entro un termine non superiore a dodici mesi; si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni di cui agli articoli 569, terzo comma, terzo periodo, 574, primo comma, secondo periodo, e 587, primo comma, secondo periodo.»; f) all’articolo 532: 1) al primo comma, le parole: “puo’ disporre” sono sostituite dalla parola: “dispone”, e dopo le parole: “di competenza” sono inserite le seguenti: “iscritto nell’elenco di cui all’articolo 169-sexies delle disposizioni per l’attuazione del presente codice”; 2) al secondo comma, sono inseriti, in fine, i seguenti periodi: “Il giudice fissa altresi’ il numero complessivo, non inferiore a tre, degli esperimenti di vendita, i criteri per determinare i relativi ribassi, le modalita’ di deposito della somma ricavata dalla vendita e il termine finale non inferiore a sei mesi e non superiore a un anno alla cui scadenza il soggetto incaricato della vendita deve restituire gli atti in cancelleria. Quando gli atti sono restituiti a norma del periodo precedente, il giudice, se non vi sono istanze a norma dell’articolo 540-bis, dispone la chiusura anticipata del processo esecutivo, anche quando non sussistono i presupposti di cui all’articolo 164-bis delle disposizioni di attuazione del presente codice.”; g) l’articolo 533, secondo comma, e’ sostituito dal seguente: 
«Qualora la vendita non avvenga nel termine fissato a norma dell’articolo 532, secondo comma, il commissionario restituisce gli atti in cancelleria e fornisce prova dell’attivita’ specificamente svolta in relazione alla tipologia del bene per reperire potenziali acquirenti. (( In ogni caso fornisce prova di avere effettuato la pubblicita’ disposta dal giudice.» )); h) all’articolo 534-bis le parole: “puo’, sentiti gli interessati, delegare” sono sostituite dalla parola: “delega”; i) all’articolo 534-ter, sono apportate le seguenti modificazioni: 1) al primo comma, primo periodo, la parola: “puo'” e’ sostituita dalle seguenti: “o il commissionario possono”; 2) al primo comma, secondo periodo, dopo le parole: “del professionista” sono inserite le seguenti: “o del commissionario”; 3) il secondo comma e’ sostituito dal seguente: “Contro il provvedimento del giudice e’ ammesso il reclamo ai sensi dell’articolo 669-terdecies.”; l) all’articolo 545 sono aggiunti, in fine, i seguenti commi: 
«Le somme da chiunque dovute a titolo di pensione, di indennita’ che tengono luogo di pensione o di altri assegni di quiescenza, non possono essere pignorate per un ammontare corrispondente alla misura massima mensile dell’assegno sociale, aumentato della meta’. La parte eccedente tale ammontare e’ pignorabile nei limiti previsti dal terzo, quarto e quinto comma nonche’ dalle speciali disposizioni di legge. Le somme dovute a titolo di stipendio, salario, altre indennita’ relative al rapporto di lavoro o di impiego, comprese quelle dovute a causa di licenziamento, nonche’ a titolo di pensione, di indennita’ che tengono luogo di pensione, o di assegni di quiescenza, nel caso di accredito su conto bancario o postale intestato al debitore, possono essere pignorate, per l’importo eccedente il triplo dell’assegno sociale, quando l’accredito ha luogo in data anteriore al pignoramento; quando l’accredito ha luogo alla data del pignoramento o successivamente, le predette somme possono essere pignorate nei limiti previsti dal terzo, quarto, quinto e settimo comma, nonche’ dalle speciali disposizioni di legge. Il pignoramento eseguito sulle somme di cui al presente articolo in violazione dei divieti e oltre i limiti previsti dallo stesso e dalle speciali disposizioni di legge e’ parzialmente inefficace.
L’inefficacia e’ rilevata dal giudice anche d’ufficio.»; m) all’articolo 546, primo comma, e’ aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Nel caso di accredito su conto bancario o postale intestato al debitore di somme a titolo di stipendio, salario, altre indennita’ relative al rapporto di lavoro o di impiego, comprese quelle dovute a causa di licenziamento, nonche’ a titolo di pensione, di indennita’ che tengono luogo di pensione, o di assegni di quiescenza, gli obblighi del terzo pignorato non operano, quando l’accredito ha luogo in data anteriore al pignoramento, per un importo pari al triplo dell’assegno sociale; quando l’accredito ha luogo alla data del pignoramento o successivamente, gli obblighi del terzo pignorato operano nei limiti previsti dall’articolo 545 e dalle speciali disposizioni di legge.»; (( m-bis) all’articolo 548: 1) al primo comma, dopo le parole: “di assegnazione” sono inserite le seguenti: “se l’allegazione del creditore consente l’identificazione del credito o dei beni di appartenenza del debitore in possesso del terzo”; 2) al secondo comma, le parole: “, primo comma,” sono soppresse; m-ter) all’articolo 549, il primo periodo e’ sostituito dal seguente: “Se sulla dichiarazione sorgono contestazioni o se a seguito della mancata dichiarazione del terzo non e’ possibile l’esatta identificazione del credito o dei beni del debitore in possesso del terzo, il giudice dell’esecuzione, su istanza di parte, provvede con ordinanza, compiuti i necessari accertamenti nel contraddittorio tra le parti e con il terzo.” )); n) all’articolo 567: 1) al secondo comma, la parola «centoventi» e’ sostituita dalla seguente: «sessanta»; 2) al terzo comma, la parola «centoventi», ovunque ricorra, e’ sostituita dalla seguente: «sessanta»; o) l’articolo 568 e’ sostituito dal seguente: 
«Art. 568 (Determinazione del valore dell’immobile). – Agli effetti dell’espropriazione il valore dell’immobile e’ determinato dal giudice avuto riguardo al valore di mercato sulla base degli elementi forniti dalle parti e dall’esperto nominato ai sensi dell’articolo 569, primo comma. Nella determinazione del valore di mercato l’esperto procede al calcolo della superficie dell’immobile, specificando quella commerciale, del valore per metro quadro e del valore complessivo, esponendo analiticamente gli adeguamenti e le correzioni della stima, ivi compresa la riduzione del valore di mercato praticata per l’assenza della garanzia per vizi del bene venduto, e precisando tali adeguamenti in maniera distinta per gli oneri di regolarizzazione urbanistica, lo stato d’uso e di manutenzione, lo stato di possesso, i vincoli e gli oneri giuridici non eliminabili nel corso del procedimento esecutivo, nonche’ per le eventuali spese condominiali insolute.»; p) all’articolo 569: 1) al primo comma, la parola: “trenta” e’ sostituita dalla seguente: “quindici”, e le parole da: “convocandolo” sino a: “il giuramento” sono sostituite dalle seguenti: “che presta giuramento in cancelleria mediante sottoscrizione del verbale di accettazione”, e la parola: “centoventi” e’ sostituita dalla seguente: “novanta”; 2) il terzo comma e’ sostituito dal seguente: “Nel caso in cui il giudice disponga con ordinanza la vendita forzata, fissa un termine non inferiore a novanta giorni, e non superiore a centoventi, entro il quale possono essere proposte offerte d’acquisto ai sensi dell’articolo 571. Il giudice con la medesima ordinanza stabilisce le modalita’ con cui deve essere prestata la cauzione, se la vendita e’ fatta in uno o piu’ lotti, il prezzo base determinato a norma dell’articolo 568, (( l’offerta minima, )) il termine, non superiore a centoventi giorni dall’aggiudicazione, entro il quale il prezzo dev’essere depositato, con le modalita’ del deposito e fissa, al giorno successivo alla scadenza del termine, l’udienza per la deliberazione sull’offerta e per la gara tra gli offerenti di cui all’articolo 573. Quando ricorrono giustificati motivi, il giudice dell’esecuzione puo’ disporre che il versamento del prezzo abbia luogo ratealmente ed entro un termine non superiore a dodici mesi. Il giudice provvede ai sensi dell’articolo 576 solo quando ritiene probabile che la vendita con tale modalita’ possa aver luogo ad un prezzo superiore della meta’ rispetto al valore del bene, determinato a norma dell’articolo 568.»; q) all’articolo 571, secondo comma, le parole da: “al prezzo determinato” alle parole: “articolo 568” sono sostituite dalle seguenti: “di oltre un quarto al prezzo stabilito nell’ordinanza”; r) all’articolo 572 il secondo e il terzo comma sono sostituiti dai seguenti: “Se l’offerta e’ pari o superiore al valore dell’immobile stabilito nell’ordinanza di vendita, la stessa e’ senz’altro accolta. Se il prezzo offerto e’ inferiore rispetto al prezzo stabilito nell’ordinanza di vendita in misura non superiore ad un quarto, il giudice puo’ far luogo alla vendita quando ritiene che non vi sia seria possibilita’ di conseguire un prezzo superiore con una nuova vendita e non sono state presentate istanze di assegnazione ai sensi dell’articolo 588.”; s) all’articolo 573: 1) al primo comma, dopo la parola: “invita” sono inserite le seguenti: “in ogni caso”; 2) il secondo comma e’ sostituito dal seguente: (( “Se sono state presentate istanze di assegnazione a norma dell’articolo 588 e il prezzo indicato nella migliore offerta o nell’offerta presentata per prima e’ inferiore al valore dell’immobile stabilito nell’ordinanza di vendita, il giudice non fa luogo alla vendita e procede all’assegnazione.” )); 3) (( sono aggiunti, in fine, i seguenti commi )): “Ai fini dell’individuazione della migliore offerta, il giudice tiene conto dell’entita’ del prezzo, delle cauzioni prestate, delle forme, dei modi e dei tempi del pagamento nonche’ di ogni altro elemento utile indicato nell’offerta stessa. (( Se il prezzo offerto all’esito della gara di cui al primo comma e’ inferiore al valore dell’immobile stabilito nell’ordinanza di vendita, il giudice non fa luogo alla vendita quando sono state presentate istanze di assegnazione ai sensi dell’articolo 588.” )); t) all’articolo 574, primo comma, sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi: «Quando l’ordinanza che ha disposto la vendita ha previsto che il versamento del prezzo abbia luogo ratealmente, col decreto di cui al primo periodo il giudice dell’esecuzione puo’ autorizzare l’aggiudicatario, che ne faccia richiesta, ad immettersi nel possesso dell’immobile venduto, a condizione che sia prestata una fideiussione, autonoma, irrevocabile e a prima richiesta, rilasciata da banche, societa’ assicuratrici o intermediari finanziari che svolgono in via esclusiva o prevalente attivita’ di rilascio di garanzie e che sono sottoposti a revisione contabile da parte di una societa’ di revisione per un importo pari ad almeno il trenta per cento del prezzo di vendita. Il giudice dell’esecuzione individua la categoria professionale alla quale deve appartenere il soggetto che puo’ rilasciare la fideiussione a norma del periodo precedente. La fideiussione e’ rilasciata a favore della procedura esecutiva a garanzia del rilascio dell’immobile entro trenta giorni dall’adozione del provvedimento di cui all’articolo 587, primo comma, secondo periodo, nonche’ del risarcimento dei danni eventualmente arrecati all’immobile; la fideiussione e’ escussa dal custode o dal professionista delegato su autorizzazione del giudice.»; u) all’articolo 587, primo comma, e’ aggiunto, in fine, il seguente periodo: “La disposizione di cui al periodo precedente si applica altresi’ nei confronti dell’aggiudicatario che non ha versato anche una sola rata entro dieci giorni dalla scadenza del termine; il giudice dell’esecuzione dispone la perdita a titolo di multa anche delle rate gia’ versate. Con il decreto adottato a norma del periodo precedente, il giudice ordina altresi’ all’aggiudicatario che sia stato immesso nel possesso di rilasciare l’immobile al custode; il decreto costituisce titolo esecutivo per il rilascio.”; v) all’articolo 588, primo comma, le parole: “dell’incanto” sono sostituite dalle seguenti: “dell’udienza fissata per la vendita” e sono soppresse le parole: “all’incanto” e “per mancanza di offerte”; z) all’articolo 589, primo comma, le parole: “determinato a norma dell’articolo 568” sono sostituite dalle seguenti: “base stabilito per l’esperimento di vendita per cui e’ presentata.”; aa) all’articolo 590, primo comma, le parole “all’incanto” sono soppresse”; bb) all’articolo 591: 1) alla rubrica la parola “nuovo” e’ soppressa; 2) al primo comma, la parola “nuovo” e’ soppressa e dopo la parola “incanto” sono aggiunte le seguenti: “, sempre che ritenga che la vendita con tale modalita’ possa aver luogo ad un prezzo superiore della meta’ rispetto al valore del bene, determinato a norma dell’articolo 568”; 3) secondo comma, le parole da “di un quarto” sino a “precedente” sono sostituite dalle seguenti: “al precedente fino al limite di un quarto”; 4) il terzo comma e’ sostituito dal seguente: “Se al secondo tentativo la vendita non ha luogo per mancanza di offerte e vi sono domande di assegnazione, il giudice assegna il bene al creditore o ai creditori richiedenti, fissando il termine entro il quale l’assegnatario deve versare l’eventuale conguaglio. Si applica il secondo comma dell’articolo 590.”; cc) all’articolo 591-bis: 1) al primo comma, dopo le parole: “il giudice dell’esecuzione,” sono inserite le seguenti: “salvo quanto previsto al secondo comma,” le parole: “puo’, sentiti gli interessati, delegare” sono sostituite dalla seguente: “delega”; 2) dopo il primo comma e’ inserito il seguente: “Il giudice non dispone la delega ove, sentiti i creditori, ravvisi l’esigenza di procedere direttamente alle operazioni di vendita a tutela degli interessi delle parti.”; 3) al secondo comma, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al punto 1) la parola: “terzo” e’ sostituita dalla seguente: “primo”; b) al punto 7, dopo le parole: “articolo 590” sono inserite le seguenti: “e 591, terzo comma”; 4) e’, in fine, aggiunto, il seguente comma: “Il giudice dell’esecuzione, sentito l’interessato, dispone la revoca della delega delle operazioni di vendita se non vengono rispettati i termini e le direttive per lo svolgimento delle operazioni, salvo che il professionista delegato dimostri che il mancato rispetto dei termini o delle direttive sia dipeso da causa a lui non imputabile.”; (( cc-bis) all’articolo 591-ter, il terzo periodo e’ sostituito dal seguente: “Contro il provvedimento del giudice e’ ammesso il reclamo ai sensi dell’articolo 669-terdecies.”; cc-ter) l’articolo 614-bis e’ sostituito dal seguente titolo: 
«TITOLO IV-bis – DELLE MISURE DI COERCIZIONE INDIRETTA Art. 614-bis (Misure di coercizione indiretta). – Con il provvedimento di condanna all’adempimento di obblighi diversi dal pagamento di somme di denaro il giudice, salvo che cio’ sia manifestamente iniquo, fissa, su richiesta di parte, la somma di denaro dovuta dall’obbligato per ogni violazione o inosservanza successiva ovvero per ogni ritardo nell’esecuzione del provvedimento.
Il provvedimento di condanna costituisce titolo esecutivo per il pagamento delle somme dovute per ogni violazione o inosservanza. Le disposizioni di cui al presente comma non si applicano alle controversie di lavoro subordinato pubblico o privato e ai rapporti di collaborazione coordinata e continuativa di cui all’articolo 409. Il giudice determina l’ammontare della somma di cui al primo comma tenuto conto del valore della controversia, della natura della prestazione, del danno quantificato o prevedibile e di ogni altra circostanza utile.»;)) dd) all’articolo 615, primo comma, e’ aggiunto, in fine, il seguente periodo: “Se il diritto della parte istante e’ contestato solo parzialmente, il giudice procede alla sospensione dell’efficacia esecutiva del titolo esclusivamente in relazione alla parte contestata.”; ee) dopo l’articolo 631 e’ inserito il seguente: 
«Art. 631-bis (Omessa pubblicita’ sul portale delle vendite pubbliche). – Se la pubblicazione sul portale delle vendite pubbliche non e’ effettuata nel termine stabilito dal giudice ((per causa imputabile al creditore pignorante o al creditore intervenuto munito di titolo esecutivo,)) il giudice dichiara con ordinanza l’estinzione del processo esecutivo e si applicano le disposizioni di cui all’articolo 630, secondo e terzo comma. La disposizione di cui al presente articolo non si applica quando la pubblicita’ sul portale non e’ stata effettuata perche’ i sistemi informatici del dominio giustizia non sono funzionanti, a condizione che tale circostanza sia attestata a norma dell’articolo 161-quater ((delle disposizioni)) per l’attuazione del presente codice.»; ff) all’articolo 492-bis: 1) al primo comma: a) la parola “procedente” e’ soppressa; b) sono aggiunti in fine i seguenti periodi: “L’istanza non puo’ essere proposta prima che sia decorso il termine di cui all’articolo 482. Se vi e’ pericolo nel ritardo, il presidente del tribunale autorizza la ricerca telematica dei beni da pignorare prima della notificazione del precetto”. ((2) al secondo comma, al primo periodo, le parole: “o alle quali le stesse possono accedere” e le parole: “nel pubblico registro automobilistico” sono soppresse e sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi: “L’ufficiale giudiziario procede a pignoramento munito del titolo esecutivo e del precetto, anche acquisendone copia dal fascicolo informatico. Nel caso di cui al primo comma, quarto periodo, il precetto e’ consegnato o trasmesso all’ufficiale giudiziario prima che si proceda al pignoramento.” 

2. Per gli interventi informatici connessi alla realizzazione del portale delle vendite pubbliche di cui al comma 1, e’ autorizzata la spesa di euro 900.000 per l’anno 2015 e, per quelli concernenti la manutenzione e il funzionamento del medesimo portale, di euro 200.000 annui a decorrere dall’anno 2016 )). 

Art. 14 

Modifiche alle disposizioni per l’attuazione del codice di procedura civile e disposizioni transitorie e ad altre disposizioni 


1. Alle disposizioni per l’attuazione del codice di procedura civile e disposizioni transitorie sono apportate le seguenti modificazioni: 0a) all’articolo 155-quater, il primo comma e’ sostituito dal seguente: (( “Le pubbliche amministrazioni che gestiscono banche dati contenenti informazioni utili ai fini della ricerca di cui all’articolo 492-bis del codice mettono a disposizione degli ufficiali giudiziari gli accessi, con le modalita’ di cui all’articolo 58 del codice di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, e successive modificazioni, su richiesta del Ministero della giustizia. Sino a quando non sono definiti dall’Agenzia per l’Italia digitale gli standard di comunicazione e le regole tecniche di cui al comma 2 del predetto articolo 58 e, in ogni caso, quando l’amministrazione che gestisce la banca dati o il Ministero della giustizia non dispongono dei sistemi informatici per la cooperazione applicativa di cui all’articolo 72, comma 1, lettera e), del medesimo codice di cui al decreto legislativo n. 82 del 2005, l’accesso e’ consentito previa stipulazione, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, di una convenzione finalizzata alla fruibilita’ informatica dei dati, sentito il Garante per la protezione dei dati personali. Il Ministero della giustizia pubblica sul portale dei servizi telematici l’elenco delle banche dati per le quali e’ operativo l’accesso da parte dell’ufficiale giudiziario per le finalita’ di cui all’articolo 492-bis del codice” )); a) all’articolo 155-quinquies: 1) la parola “procedente” e’ soppressa; (( 2) e’ aggiunto, in fine, il seguente comma: “La disposizione di cui al primo comma si applica, limitatamente a ciascuna delle banche dati comprese nell’anagrafe tributaria, ivi incluso l’archivio dei rapporti finanziari, nonche’ a quelle degli enti previdenziali, sino all’inserimento di ognuna di esse nell’elenco di cui all’articolo 155-quater, primo comma”; a-bis) dopo l’articolo 159-bis e’ inserito il seguente: 
«Art. 159-ter (Iscrizione a ruolo del processo esecutivo per espropriazione a cura di soggetto diverso dal creditore). – Colui che, prima che il creditore abbia depositato la nota di iscrizione a ruolo prevista dagli articoli 518, 521-bis, 543 e 557 del codice, deposita per primo un atto o un’istanza deve depositare la nota di iscrizione a ruolo e una copia dell’atto di pignoramento. Quando al deposito della nota di iscrizione a ruolo procede uno dei soggetti di cui all’articolo 16-bis, comma 1, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, e successive modificazioni, diverso dal creditore, il deposito puo’ aver luogo con modalita’ non telematiche e la copia dell’atto di pignoramento puo’ essere priva dell’attestazione di conformita’. Quando l’istanza proviene dall’ufficiale giudiziario, anche nel caso di cui all’articolo 520, primo comma, del codice, all’iscrizione a ruolo provvede d’ufficio il cancelliere. Quando l’iscrizione a ruolo ha luogo a norma del presente articolo, il creditore, nei termini di cui agli articoli 518, 521-bis, 543 e 557 del codice, provvede, a pena di inefficacia del pignoramento, al deposito delle copie conformi degli atti previsti dalle predette disposizioni e si applica l’articolo 164-ter delle presenti disposizioni»; a-ter) all’articolo 161 e’ aggiunto, in fine, il seguente comma: “Il compenso dell’esperto o dello stimatore nominato dal giudice o dall’ufficiale giudiziario e’ calcolato sulla base del prezzo ricavato dalla vendita. Prima della vendita non possono essere liquidati acconti in misura superiore al cinquanta per cento del compenso calcolato sulla base del valore di stima” )); b) all’articolo 161-ter, al secondo comma, e’ aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Se occorre, le medesime regole tecnico-operative sono integrate al fine di assicurare un agevole collegamento tra il portale delle vendite pubbliche e i portali dei gestori delle vendite telematiche.»; c) dopo l’articolo 161-ter, e’ inserito il seguente: 
«Art. 161-quater (Modalita’ di pubblicazione sul portale delle vendite pubbliche). – La pubblicazione sul portale delle vendite pubbliche e’ effettuata a cura del professionista delegato per le operazioni di vendita o del commissionario o, in mancanza, (( del creditore pignorante o del creditore intervenuto munito di titolo esecutivo )) ed in conformita’ alle specifiche tecniche, che possono determinare anche i dati e i documenti da inserire. Le specifiche tecniche sono stabilite dal responsabile per i sistemi informativi automatizzati del Ministero della giustizia (( entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente disposizione )) e sono rese disponibili mediante pubblicazione nel portale delle vendite pubbliche. Quando la pubblicita’ riguarda beni immobili o beni mobili registrati, la pubblicazione non puo’ essere effettuata in mancanza della prova dell’avvenuto pagamento del contributo per la pubblicazione, previsto dall’articolo 18-bis del decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115. Il portale delle vendite pubbliche deve inviare all’indirizzo di posta elettronica ordinaria o certificata, ad ogni interessato che ne ha fatto richiesta e si e’ registrato mediante un’apposita procedura disciplinata dalle specifiche tecniche di cui al primo comma, un avviso contenente le informazioni relative alle vendite di cui e’ stata effettuata la pubblicita’. Il portale delle vendite pubbliche provvede all’archiviazione e alla gestione dei dati relativi alle vendite in esso pubblicate. Il mancato funzionamento dei sistemi informatici e’ attestato dal responsabile dei sistemi informativi automatizzati del Ministero della giustizia.»; d) (( nel capo II del titolo IV, dopo l’articolo 169-quinquies e’ aggiunto, in fine, il seguente: 
«Art. 169-sexies (Elenco dei soggetti specializzati per la custodia e la vendita dei mobili pignorati). )) – Presso ogni tribunale e’ istituito un elenco dei soggetti specializzati di cui all’articolo 532 del codice per la custodia e la vendita dei beni mobili pignorati. Alle domande (( di iscrizione all’elenco )) e’ allegata la documentazione comprovante le competenze maturate, anche relativamente a specifiche categorie di beni. L’elenco e’ formato dal presidente del tribunale, che provvede sentito il procuratore della Repubblica. Si applicano gli articoli 13 e seguenti in quanto compatibili.»; e) all’articolo 173-bis, sono apportate le seguenti modificazioni: 1) al primo comma, dopo il numero 6), sono inseriti i seguenti: “7) in caso di opere abusive, il controllo della possibilita’ di sanatoria ai sensi dell’articolo 36 del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 e gli eventuali costi della stessa;
altrimenti, la verifica sull’eventuale presentazione di istanze di condono, indicando il soggetto istante e la normativa in forza della quale l’istanza sia stata presentata, lo stato del procedimento, i costi per il conseguimento del titolo in sanatoria e le eventuali oblazioni gia’ corrisposte o da corrispondere; in ogni altro caso, la verifica, ai fini della istanza di condono che l’aggiudicatario possa eventualmente presentare, che gli immobili pignorati si trovino nelle condizioni previste dall’articolo 40, sesto comma, della legge 28 febbraio 1985, n. 47 ovvero dall’articolo 46, comma 5 del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, specificando il costo per il conseguimento del titolo in sanatoria; 8) la verifica che i beni pignorati siano gravati da censo, livello o uso civico e se vi sia stata affrancazione da tali pesi, ovvero che il diritto sul bene del debitore pignorato sia di proprieta’ ovvero derivante da alcuno dei suddetti titoli; 9) l’informazione sull’importo annuo delle spese fisse di gestione o di manutenzione, su eventuali spese straordinarie gia’ deliberate anche se il relativo debito non sia ancora scaduto, su eventuali spese condominiali non pagate negli ultimi due anni anteriori alla data della perizia, sul corso di eventuali procedimenti giudiziari relativi al bene pignorato.”; 2) al terzo comma, la parola: “quarantacinque” e’ sostituita dalla seguente: “trenta”; f) l’articolo 173-quinquies, primo comma, e’ sostituito dal seguente: “Il giudice, con l’ordinanza di vendita di cui all’articolo 569, terzo comma, del codice, puo’ disporre che la presentazione dell’offerta d’acquisto e la prestazione della cauzione ai sensi degli articoli 571, 579, 580 e 584 del medesimo codice possano avvenire con sistemi telematici di pagamento ovvero con carte di debito, di credito o prepagate o con altri mezzi di pagamento disponibili nei circuiti bancario e postale. E’ consentita la prestazione della cauzione anche mediante fideiussione autonoma, irrevocabile e a prima richiesta, rilasciata da banche, societa’ assicuratrici o intermediari finanziari che svolgono in via esclusiva o prevalente attivita’ di rilascio di garanzie e che sono sottoposti a revisione contabile da parte di una societa’ di revisione. Il giudice dell’esecuzione, con l’ordinanza di vendita, individua la categoria professionale alla quale deve appartenere il soggetto che puo’ rilasciare la fideiussione a norma del periodo precedente. La fideiussione e’ rilasciata in favore della procedura esecutiva ed e’ escussa dal custode o dal professionista delegato su autorizzazione del giudice. In ogni caso, e’ stabilito che l’offerente comunichi, a mezzo posta elettronica certificata, la dichiarazione contenente le indicazioni prescritte dall’articolo 571.”. 

2. Al decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, dopo l’articolo 16-octies e’ inserito il seguente: 
«Art. 16-novies (Modalita’ informatiche per le domande di iscrizione e per la tenuta dell’albo dei consulenti tecnici, dell’albo dei periti presso il tribunale, dell’elenco dei soggetti specializzati per la custodia e la vendita dei beni pignorati e dell’elenco dei professionisti disponibili a provvedere alle operazioni di vendita). – 1. Le domande di iscrizione all’albo dei consulenti tecnici di cui agli articoli 13 e seguenti delle disposizioni per l’attuazione del codice di procedura civile, all’elenco dei soggetti specializzati previsto dall’articolo 169-sexies delle medesime disposizioni e all’albo dei periti presso il tribunale, di cui agli articoli 67 e seguenti delle norme di attuazione del codice di procedura penale, sono inserite, a cura di coloro che le propongono, con modalita’ esclusivamente telematiche in conformita’ alle specifiche tecniche di cui al comma 5. Con le medesime modalita’ sono inseriti i documenti allegati alle domande. 2. Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano anche alle domande e ai relativi documenti per l’iscrizione negli elenchi dei professionisti disponibili a provvedere alle operazioni di vendita di cui all’articolo 169-ter e all’articolo 179-ter, secondo comma, delle disposizioni per l’attuazione del codice di procedura civile. 3. Quando, per l’iscrizione negli albi e negli elenchi di cui al presente articolo, la legge prevede il pagamento di bolli, diritti o altre somme a qualsiasi titolo, il versamento e’ effettuato esclusivamente con sistemi telematici di pagamento ovvero con carte di debito, di credito o prepagate o con altri mezzi di pagamento con moneta elettronica disponibili nel circuito bancario o postale, a norma dell’articolo 4, comma 9, del decreto-legge 29 dicembre 2009, n. 193, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 febbraio 2010, n. 24. I versamenti di cui al presente comma hanno luogo nel rispetto della normativa, anche regolamentare, concernente i pagamenti telematici nel processo civile. 4. Gli albi e gli elenchi di cui ai commi 1 e 2 sono formati a norma delle disposizioni legislative che li regolano e tenuti, a cura del presidente del tribunale, con modalita’ esclusivamente informatiche in conformita’ alle specifiche tecniche di cui al comma 5. L’accesso ai dati contenuti negli albi e negli elenchi e’ consentito ai magistrati e al personale delle cancellerie e delle segreterie di tutti gli uffici giudiziari della giustizia ordinaria. Salvo quanto previsto dall’articolo 179-quater, terzo comma, delle disposizioni per l’attuazione del codice di procedura civile, la disposizione di cui al periodo precedente si applica anche agli elenchi previsti dagli articoli 169-ter e 179-ter delle medesime disposizioni. 5. La presentazione delle domande e la tenuta degli albi ed elenchi di cui al presente articolo sono effettuate in conformita’ alle specifiche tecniche stabilite dal responsabile per i sistemi informativi automatizzati del Ministero della giustizia, nel rispetto della disciplina prevista dal decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, (( entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente disposizione )). Le specifiche tecniche sono pubblicate nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sul sito internet del Ministero della giustizia. 6. Le disposizioni del presente articolo acquistano efficacia decorsi trenta giorni dalla pubblicazione sul sito internet del Ministero della giustizia delle specifiche tecniche previste dal comma 5. 7. I soggetti di cui ai commi 1 e 2, che alla data di acquisto di efficacia delle disposizioni del presente articolo sono gia’ iscritti negli albi ed elenchi previsti dai medesimi commi, inseriscono i propri dati, con modalita’ telematiche e in conformita’ alle specifiche tecniche di cui al comma 5, entro il termine perentorio di novanta giorni dalla pubblicazione sul sito internet del Ministero della giustizia delle medesime specifiche tecniche. A decorrere dalla data di scadenza del termine di cui al periodo precedente, gli albi ed elenchi gia’ formati sono sostituiti ad ogni effetto dagli albi ed elenchi previsti dal presente articolo.». 

3. Al decreto del Presidente della Repubblica 15 dicembre 1959, n.1229, all’articolo 122, sono apportate le seguenti modificazioni: a) il quarto comma e’ sostituito dal seguente: 
«In caso di estinzione del processo esecutivo il compenso e’ posto a carico del creditore procedente ed e’ liquidato dal giudice dell’esecuzione nella medesima misura di cui al terzo comma, calcolata sul valore dei beni o dei crediti pignorati o, se minore, sul valore del credito per cui si procede. In caso di chiusura anticipata del processo a norma dell’articolo 164-bis delle disposizioni per l’attuazione del codice di procedura civile o a norma (( dell’articolo 532, secondo comma, terzo periodo, del codice di procedura civile )), il compenso previsto dal secondo comma non e’ dovuto. (( La disposizione di cui al periodo precedente si applica anche nel caso di inefficacia del pignoramento a norma dell’articolo 164-ter o dell’articolo 159-ter delle disposizioni per l’attuazione del codice di procedura civile )). Negli altri casi di chiusura anticipata del processo esecutivo si applica la disposizione di cui al primo periodo. Il giudice provvede con decreto che costituisce titolo esecutivo.»; b) al quinto comma dopo le parole: «per cui si procede» sono aggiunte le seguenti: «e comunque non puo’ eccedere l’importo di euro 3.000,00»; c) al sesto comma, il secondo periodo e’ sostituito dal seguente:
«La residua quota del quaranta per cento e’ distribuita dall’ufficiale giudiziario (( coordinatore dell’ufficio )), in parti uguali, tra tutti gli ufficiali giudiziari e funzionari appartenenti all’ufficio notificazioni, esecuzioni e protesti.». 

4. Per l’istituzione dell’elenco dei soggetti specializzati per la custodia e la vendita dei beni mobili pignorati, di cui al comma 1, lett. d), e’ autorizzata la spesa di euro 150.000 per l’anno 2015. 

Art. 15 


Portale delle vendite pubbliche 


1. (( Nel titolo I della parte II del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115, e successive modificazioni, dopo l’articolo 18 e’ aggiunto, in fine, )) il seguente: 
«Art. 18-bis (Pubblicita’ sul portale delle vendite pubbliche) – 1. Per la pubblicazione sul portale delle vendite pubbliche di ciascun atto esecutivo per il quale la legge dispone che sia data pubblica notizia e che riguarda beni immobili o mobili registrati, e’ dovuto un contributo per la pubblicazione dell’importo di euro 100 a carico del creditore procedente. Quando la vendita e’ disposta in piu’ lotti, il contributo per la pubblicazione e’ dovuto per ciascuno di essi. Il pagamento deve essere effettuato con le modalita’ previste dall’articolo 4, comma 9, del decreto-legge 29 dicembre 2009, n. 193, convertito con modificazioni dalla legge 22 febbraio 2010, n. 24, con imputazione ad apposito capitolo dell’entrata del bilancio dello Stato. Quando la parte e’ stata ammessa al patrocinio a spese dello Stato, il contributo per la pubblicazione e’ prenotato a debito, a norma e per gli effetti delle disposizioni del presente decreto. Per la pubblicazione relativa a (( beni diversi da quelli di cui al primo periodo del presente comma )), il contributo per la pubblicazione non e’ dovuto. 

2. Con decreto dirigenziale del Ministero della giustizia, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, l’importo del contributo per la pubblicazione e’ adeguato ogni tre anni in relazione alla variazione, accertata dall’ISTAT, dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati. 

3. Le entrate derivanti dall’applicazione delle disposizioni di cui al comma 1, affluite all’apposito capitolo di cui al medesimo comma, sono riassegnate allo stato di previsione della spesa del Ministero della giustizia, per il funzionamento degli uffici giudiziari nonche’ per l’implementazione e lo sviluppo dei sistemi informatizzati. 

4. Il Ministro dell’economia e delle finanze e’ autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.». 

Titolo III 

Disposizioni in materia fiscale 

Art. 16 

Deducibilita’ delle svalutazioni e perdite su crediti enti creditizi e finanziari e imprese di assicurazione 


1. Al testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, sono apportate le seguenti modifiche all’articolo 106: il comma 3 e’ sostituito dal seguente: «3. Per gli enti creditizi e finanziari di cui al decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 87, le svalutazioni e le perdite su crediti verso la clientela iscritti in bilancio a tale titolo e le perdite realizzate mediante cessione a titolo oneroso sono deducibili integralmente nell’esercizio in cui sono rilevate in bilancio. Ai fini del presente comma le svalutazioni e le perdite diverse da quelle realizzate mediante cessione a titolo oneroso si assumono al netto delle rivalutazioni dei crediti risultanti in bilancio»; 

2. Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano dal periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2015. 

3. In via transitoria, per il primo periodo di applicazione le svalutazioni e le perdite di cui al comma 1 diverse dalle perdite realizzate mediante cessione a titolo oneroso sono deducibili nei limiti del 75 del loro ammontare. L’eccedenza e’ deducibile secondo le modalita’ stabilite al comma 4. 

4. L’eccedenza di cui al comma 3 e le svalutazioni e le perdite su crediti di cui al comma 1 iscritte in bilancio fino all’esercizio in corso al 31 dicembre 2014 e non ancora dedotte ai sensi del comma 3 dell’articolo 106 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, nel testo in vigore anteriormente alle modifiche operate dal comma 1 sono deducibili per il 5 per cento del loro ammontare nel periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2016, per l’8 per cento nel periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2017, per il 10 per cento nel periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2018, per il 12 per cento nel periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2019 e fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2024, e per il 5 per cento nel periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2025. 

5. Ai fini della determinazione dell’acconto dell’imposta sul reddito delle societa’ dovuto per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2015 e per i due periodi d’imposta successivi non si tiene conto delle modifiche operate dai commi da 1 a 4. 

6. Al decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, sono apportate le seguenti modifiche: a) all’articolo 6, comma 1, la lettera c-bis) e’ sostituita dalla seguente: 
«c-bis) rettifiche e riprese di valore nette per deterioramento dei crediti, limitatamente a quelle riconducibili ai crediti verso la clientela iscritti in bilancio a tale titolo.»; b) all’articolo 7, comma 1, la lettera b-bis) e’ sostituita dalla seguente: 
«b-bis) le perdite, le svalutazioni e le riprese di valore nette per deterioramento dei crediti, limitatamente a quelle riconducibili a crediti nei confronti di assicurati iscritti in bilancio a tale titolo.». 

7. Le disposizioni di cui al comma 6 si applicano dal periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2015. 

8. In via transitoria, per il primo periodo di applicazione le rettifiche, le perdite, le svalutazioni e le riprese di valore nette di cui al comma 6 sono deducibili nei limiti del 75 per cento del loro ammontare. L’eccedenza e’ deducibile secondo le modalita’ stabilite al comma 9. 

9. L’eccedenza di cui al comma 8 e le rettifiche, le perdite, le svalutazioni e le riprese di valore nette di cui al comma 6 iscritte in bilancio dal periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2013 e non ancora dedotte ai sensi della lettera c-bis) del comma 1 dell’articolo 6 e della lettera b-bis) del comma 1 dell’articolo 7 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, nel testo in vigore anteriormente alle modifiche operate dal comma 6 sono deducibili per il 5 per cento del loro ammontare nel periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2016, per l’8 per cento nel periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2017, per il 10 per cento nel periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2018, per il 12 per cento nel periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2019 e fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2024, e per il 5 per cento nel periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2025. 

10. Ai fini della determinazione dell’acconto dell’imposta regionale sulle attivita’ produttive dovuto per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2015 e per i due periodi d’imposta successivi non si tiene conto delle modifiche operate dai commi da 6 a 9. 

11. Le maggiori entrate derivanti dall’attuazione del presente articolo, valutate in 137 milioni di euro per il 2016, in 107 milioni di euro per il 2017, in 505 milioni di euro per il 2018, in 130 milioni di euro per il 2020, in 451 milioni di euro per il 2021, in 360 milioni di euro per il 2022, in 245 milioni di euro per il 2023, in 230 milioni di euro per il 2024 e in 189 milioni di euro annui a decorrere dal 2025, confluiscono nel fondo di cui all’articolo 1, comma 200 della legge 23 dicembre 2014, n. 190. 

12. All’articolo 1, comma 200 della legge 23 dicembre 2014, n. 190, le parole “con decreto” sono sostituite dalle seguenti “con uno o piu’ decreti”. 

Art. 17 

Blocco trasformazione in crediti di imposta delle attivita’ per imposte anticipate 


1. I commi 55, 56-bis, 56-bis.1 e 56-ter dell’articolo 2 del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225, convertito con modificazioni dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10, non sono applicabili alle attivita’ per imposte anticipate, relative al valore dell’avviamento e delle altre attivita’ immateriali, iscritte per la prima volta a partire dai bilanci relativi all’esercizio in corso alla data di entrata in vigore del presente articolo. 

Titolo IV 

Proroga di termini per l’efficienza della giustizia e disposizioni per il processo telematico (( nonche’ altre disposizioni in materia di giustizia )) 

Art. 18 

Proroga degli effetti del trattenimento in servizio dei magistrati ordinari 


1. Al fine di salvaguardare la funzionalita’ degli uffici giudiziari e garantire un ordinato e graduale processo di conferimento, da parte del Consiglio Superiore della Magistratura, degli incarichi direttivi e semidirettivi che si renderanno vacanti negli anni 2015 e 2016, gli effetti dell’articolo 1, comma 3, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 114, sono differiti al 31 dicembre 2016 per i magistrati ordinari che non abbiano compiuto il settantaduesimo anno di eta’ alla data del 31 dicembre 2015 e che debbano essere collocati a riposo nel periodo fra lo stesso 31 dicembre 2015 ed il 30 dicembre 2016. Per gli altri magistrati ordinari che abbiano compiuto almeno il settantaduesimo anno di eta’ alla data del 31 dicembre 2015, resta fermo il termine ultimo di permanenza in servizio stabilito dal citato articolo 1, comma 3, del decreto-legge n. 90 del 2014. 

(( 1-bis. In considerazione della particolare situazione di organico della magistratura contabile e al fine di salvaguardare, in fase transitoria, la funzionalita’ degli uffici per il regolare svolgimento dell’attivita’ di controllo e giurisdizionale, i trattenimenti in servizio dei magistrati della Corte dei conti sono fatti salvi fino al completamento della procedura di reclutamento in atto alla data di entrata in vigore del presente decreto e in ogni caso fino al 30 giugno 2016.)) 

(( Art. 18-bis 

Disposizioni per il ricambio generazionale nella magistratura onoraria 


1. Sino all’attuazione del complessivo riordino del ruolo e delle funzioni della magistratura onoraria, i giudici di pace, i giudici onorari di tribunale e i vice procuratori onorari, in servizio alla data del 31 dicembre 2015 e che abbiano compiuto il settantaduesimo anno di eta’, cessano dall’ufficio alla predetta data. I giudici di pace, i giudici onorari di tribunale e i vice procuratori onorari, in servizio alla data del 31 dicembre 2016 e che tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2016 compiono almeno il settantesimo anno di eta’, cessano dall’ufficio a quest’ultima data )). 

(( Art. 18-ter 

Applicazioni straordinarie di magistrati per l’emergenza connessa con i procedimenti di riconoscimento dello status di persona internazionalmente protetta e altri procedimenti giudiziari connessi ai fenomeni dell’immigrazione
 

1. In deroga alla disciplina degli articoli 110 e seguenti dell’ordinamento giudiziario, di cui al regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12, e successive modificazioni, il Consiglio superiore della magistratura predispone un piano straordinario di applicazioni extradistrettuali diretto a fronteggiare l’incremento del numero di procedimenti giurisdizionali connessi con le richieste di accesso al regime di protezione internazionale e umanitaria da parte dei migranti presenti sul territorio nazionale e di altri procedimenti giudiziari connessi ai fenomeni dell’immigrazione. A tale fine il Consiglio procede all’individuazione degli uffici giudiziari presso i quali si e’ verificato il maggiore incremento dei suddetti procedimenti e del numero dei magistrati da applicare, fino a un massimo di venti unita’, e stabilisce secondo criteri di urgenza le modalita’ per la procedura di interpello e la sua definizione. 

2. In deroga a quanto previsto dal comma 5 dell’articolo 110 dell’ordinamento giudiziario, di cui al regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12, e successive modificazioni, l’applicazione ha durata di diciotto mesi, rinnovabile per un periodo non superiore a ulteriori sei mesi. 

3. Il magistrato applicato a seguito di disponibilita’ manifestata con riferimento agli interpelli di cui al comma 1 ha diritto, ai fini di futuri trasferimenti, a un punteggio di anzianita’ aggiuntivo pari a 0,10 per ogni otto settimane di effettivo esercizio di funzioni oltre alla misura del 50 per cento dell’indennita’ di cui all’articolo 2 della legge 4 maggio 1998, n. 133, e successive modificazioni. 

4. Per le finalita’ di cui al comma 3 e’ autorizzata la spesa di euro 173.870 per l’anno 2015, di euro 521.611 per l’anno 2016 e di euro 347.741 per l’anno 2017. Al relativo onere si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento, per gli anni 2015, 2016 e 2017, del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2015-2017, nell’ambito del programma “Fondi di riserva e speciali” della missione “Fondi da ripartire” dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2015, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al Ministero della giustizia. 

5. Il Ministro dell’economia e delle finanze e’ autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio )). 

Art. 19 

Disposizioni in materia di processo civile telematico 


1. Al decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, sono apportate le seguenti modificazioni: a) all’articolo 16-bis, sono apportate le seguenti modificazioni: (( 01) al comma 1 e’ aggiunto, in fine, il seguente periodo:
“In ogni caso, i medesimi dipendenti possono depositare, con le modalita’ previste dal presente comma, gli atti e i documenti di cui al medesimo comma )); 1) dopo il comma 1 e’ inserito il seguente: (( «1-bis. Nell’ambito dei procedimenti civili, contenziosi e di volontaria giurisdizione innanzi ai tribunali e, a decorrere dal 30 giugno 2015, innanzi alle corti di appello e’ sempre ammesso il deposito telematico di ogni atto diverso da quelli previsti dal comma 1 e dei documenti che si offrono in comunicazione, da parte del difensore o del dipendente di cui si avvale la pubblica amministrazione per stare in giudizio personalmente, con le modalita’ previste dalla normativa anche regolamentare concernente la sottoscrizione, la trasmissione e la ricezione dei documenti informatici. In tal caso il deposito si perfeziona esclusivamente con tali modalita’» )); (( (1-bis) al comma 2, quarto periodo, dopo le parole: “dal comma 9-bis” sono inserite le seguenti: “e dall’articolo 16-decies” )); (( 1-ter) al comma 9 sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi: “Fatto salvo quanto previsto dal periodo precedente, con decreto non avente natura regolamentare il Ministro della giustizia stabilisce misure organizzative per l’acquisizione anche di copia cartacea degli atti depositati con modalita’ telematiche nonche’ per la riproduzione su supporto analogico degli atti depositati con le predette modalita’, nonche’ per la gestione e la conservazione delle predette copie cartacee. Con il medesimo decreto sono altresi’ stabilite le misure organizzative per la gestione e la conservazione degli atti depositati su supporto cartaceo a norma dei commi 4 e 8, nonche’ ai sensi del periodo precedente.» )); (( 2) al comma 9-bis: 2.1) al primo periodo, dopo le parole: “presenti nei fascicoli informatici” sono inserite le seguenti: “o trasmessi in allegato alle comunicazioni telematiche” e dopo le parole: “firma digitale del cancelliere” sono aggiunte, in fine, le seguenti: “di attestazione di conformita’ all’originale”; 2.2) al secondo periodo, dopo la parola: “difensore,” sono inserite le seguenti: “il dipendente di cui si avvale la pubblica amministrazione per stare in giudizio personalmente,”. 2-bis) al comma 9-septies sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi: “I rapporti riepilogativi di cui al presente comma devono contenere i dati identificativi dell’esperto che ha effettuato la stima. Le disposizioni di cui al presente comma si applicano anche ai prospetti riepilogativi delle stime e delle vendite di cui all’articolo 169-quinquies delle disposizioni per l’attuazione del codice di procedura civile e disposizioni transitorie. Il prospetto riepilogativo deve contenere anche i dati identificativi dell’ufficiale giudiziario che ha attribuito il valore ai beni pignorati a norma dell’articolo 518 del codice di procedura civile.” )); 2-ter) dopo il comma 9-septies e’ aggiunto il seguente: (( “9-octies. Gli atti di parte e i provvedimenti del giudice depositati con modalita’ telematiche sono redatti in maniera sintetica” )); b) (( dopo l’articolo 16-novies, introdotto dall’articolo 14, comma 2, del presente decreto )), sono aggiunti i seguenti: 
«Art. 16-decies (Potere di certificazione di conformita’ delle copie degli atti (( e dei provvedimenti) )). – 1. Il difensore, il dipendente di cui si avvale la pubblica amministrazione per stare in giudizio personalmente, il consulente tecnico, il professionista delegato, il curatore ed il commissario giudiziale, quando depositano con modalita’ telematiche la copia informatica, anche per immagine, di un atto (( processuale di parte o di un provvedimento del giudice formato su supporto analogico e detenuto in originale o in copia conforme, )) attestano la conformita’ della copia al predetto atto.
La copia munita dell’attestazione di conformita’ equivale all’originale (( o alla copia conforme dell’atto o del provvedimento )). 
«Art. 16-undecies (Modalita’ dell’attestazione di conformita’). – 1. Quando l’attestazione di conformita’ prevista dalle disposizioni della presente sezione, dal codice di procedura civile e (( dalla )) legge 21 gennaio 1994, n. 53, si riferisce ad una copia analogica, l’attestazione stessa e’ apposta in calce o a margine della copia o su foglio separato, che sia pero’ congiunto materialmente alla medesima. 2. Quando l’attestazione di conformita’ si riferisce ad una copia informatica, l’attestazione stessa e’ apposta nel medesimo documento informatico. 3. Nel caso previsto dal comma 2, l’attestazione di conformita’ puo’ alternativamente essere apposta su un documento informatico separato (( e l’individuazione della copia cui si riferisce ha luogo esclusivamente secondo le modalita’ stabilite nelle specifiche tecniche stabilite dal responsabile per i sistemi informativi automatizzati del Ministero della giustizia )). Se la copia informatica e’ destinata alla notifica, l’attestazione di conformita’ e’ inserita nella relazione di notificazione. (( 3-bis. I soggetti di cui all’articolo 16-decies, comma 1, che compiono le attestazioni di conformita’ previste dalle disposizioni della presente sezione, dal codice di procedura civile e dalla legge 21 gennaio 1994, n. 53, sono considerati pubblici ufficiali ad ogni effetto )). 

(( 1-bis. All’articolo 3-bis, comma 2, della legge 21 gennaio 1994, n. 53, le parole: “attestandone la conformita’ all’originale a norma dell’articolo 22, comma 2, del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82” sono sostituite dalle seguenti: “attestandone la conformita’ con le modalita’ previste dall’articolo 16-undecies del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221” )). 

2. Per gli interventi necessari al completamento del processo civile telematico e degli ulteriori processi di digitalizzazione del Ministero della giustizia, ivi compresa la tenuta, con modalita’ informatiche, degli albi e degli elenchi dei consulenti tecnici, dei periti presso il tribunale, dei professionisti disponibili a provvedere alle operazioni di vendita, e’ autorizzata la spesa di euro 44,85 milioni per l’anno 2015, di euro 3 milioni per l’anno 2016, di euro 2 milioni per l’anno 2017 e di euro 1 milione (( annui )) a decorrere dall’anno 2018. 

(( 2-bis. Al codice di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, sono apportate le seguenti modificazioni )): a) all’articolo 58, comma 2, dopo le parole: “comunicazione telematica,” sono inserite le seguenti: (( “ivi incluso il Ministero della giustizia,” )); b) all’articolo 71, comma 1, dopo le parole: “di concerto con” sono inserite le seguenti: (( “il Ministro della giustizia e con”» )). 

Art. 20 

Misure urgenti per la funzionalita’ del processo amministrativo 


1. Al decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 114, sono apportate le seguenti modificazioni: a) all’articolo 18, i commi 1, 1-bis e 2 sono abrogati; b) all’articolo 38, comma 1-bis , le parole: “1° luglio 2015” sono sostituite dalle seguenti: “1° gennaio 2016”. (( 1-bis. Al decreto legislativo 2 luglio 2010, n. 104, sono apportate le seguenti modificazioni a decorrere dall’entrata in vigore del processo amministrativo telematico: a) all’articolo 129, comma 4, dell’Allegato 1, dopo le parole:
“Le parti” sono inserite le seguenti: “, ove stiano in giudizio personalmente e non siano titolari di indirizzi di posta elettronica certificata risultanti dai pubblici elenchi,”; b) l’articolo 136, comma 2, dell’Allegato 1 e’ sostituito dal seguente: “2. I difensori costituiti, le parti nei casi in cui stiano in giudizio personalmente e gli ausiliari del giudice depositano tutti gli atti e i documenti con modalita’ telematiche. In casi eccezionali, il presidente puo’ dispensare dall’osservanza di quanto previsto dal presente comma, secondo quanto previsto dalle regole tecniche di cui all’articolo 13 delle norme di attuazione”; c) l’articolo 2, comma 5, dell’Allegato 2 e’ abrogato; d) l’articolo 5, comma 2, dell’Allegato 2 e’ abrogato; e) l’articolo 5, comma 3, dell’Allegato 2 e’ sostituito dal seguente: “3. Allorche’ riceve il deposito dell’atto introduttivo del giudizio, il segretario forma il fascicolo d’ufficio in formato digitale, corredato di indice cronologico degli atti e documenti delle parti, dei verbali di udienza per estratto, di ogni atto e provvedimento del giudice, dei suoi ausiliari e della segreteria”. 1-ter. L’articolo 16, comma 1, del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 132, convertito, con modificazioni, dalla legge 10 novembre 2014, n. 162, si interpreta nel senso che si applica anche al processo davanti ai tribunali amministrativi regionali e al Consiglio di Stato. Per l’effetto, all’articolo 54, comma 2, dell’Allegato 1 del decreto legislativo 2 luglio 2010, n. 104, le parole: “15 settembre” sono sostituite dalle seguenti: “31 agosto”, a decorrere dall’entrata in vigore dell’articolo 16 del citato decreto-legge n. 132 del 2014.)) 

(( Art. 20-bis 

Disposizioni in materia di informatizzazione del processo contabile 


1. L’articolo 43, comma 2, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 114, e’ sostituito dal seguente: “2. Si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni di cui agli articoli 16, 16-ter, 16-quater, 16-decies e 16-undecies del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, e successive modificazioni, in base alle indicazioni tecniche, operative e temporali stabilite con i decreti di cui al comma 1 del presente articolo” )). 

(( Art. 21 

Disposizioni in materia di fondo per l’efficienza della giustizia 


1. All’articolo 1, comma 425, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi: “Il Ministero della giustizia, in aggiunta alle procedure di cui al presente comma e con le medesime modalita’, acquisisce, a valere sul fondo istituito ai sensi del comma 96, un contingente massimo di 2.000 unita’ di personale amministrativo proveniente dagli enti di area vasta, di cui 1.000 nel corso dell’anno 2016 e 1.000 nel corso dell’anno 2017, da inquadrare nel ruolo dell’amministrazione giudiziaria. Attesa l’urgenza e in deroga alle clausole dei contratti o accordi collettivi nazionali, la procedura di acquisizione di personale di cui al presente comma ha carattere prioritario su ogni altra procedura di trasferimento all’interno dell’amministrazione della giustizia.” )). 

(( Art. 21-bis 

Incentivi fiscali alla degiurisdizionalizzazione 


1. In via sperimentale, alle parti che corrispondono o che hanno corrisposto nell’anno 2015 il compenso agli avvocati abilitati ad assisterli nel procedimento di negoziazione assistita ai sensi del capo II del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 132, convertito, con modificazioni, dalla legge 10 novembre 2014, n. 162, nonche’ alle parti che corrispondono o che hanno corrisposto, nel medesimo periodo, il compenso agli arbitri nel procedimento di cui al capo I del medesimo decreto, e’ riconosciuto, in caso di successo della negoziazione, ovvero di conclusione dell’arbitrato con lodo, un credito di imposta commisurato al compenso fino a concorrenza di 250 euro, nel limite di spesa di 5 milioni di euro per l’anno 2016. 

2. Con decreto del Ministro della giustizia, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sono stabiliti le modalita’ e la documentazione da esibire a corredo della richiesta del credito di imposta e i controlli sull’autenticita’ della stessa. 

3. Il Ministero della giustizia comunica all’interessato, entro il 30 aprile dell’anno 2016, l’importo del credito di imposta effettivamente spettante in relazione a ciascuno dei procedimenti di cui ai capi I e II del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 132, convertito, con modificazioni, dalla legge 10 novembre 2014, n. 162, determinato in misura proporzionale alle risorse stanziate e trasmette, in via telematica, all’Agenzia delle entrate, l’elenco dei beneficiari e i relativi importi a ciascuno comunicati. 

4. Il credito di imposta deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi per l’anno 2015 ed e’ utilizzabile a decorrere dalla data di ricevimento della comunicazione di cui al comma 3 del presente articolo, in compensazione ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, e successive modificazioni, nonche’, da parte delle persone fisiche non titolari di redditi di impresa o di lavoro autonomo, in diminuzione delle imposte sui redditi. Il credito di imposta non da’ luogo a rimborso e non concorre alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi, ne’ del valore della produzione netta ai fini dell’imposta regionale sulle attivita’ produttive e non rileva ai fini del rapporto di cui agli articoli 61 e 109, comma 5, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni. 

5. Agli oneri derivanti dall’attuazione del presente articolo, pari a 5 milioni di euro per l’anno 2016, si provvede mediante corrispondente riduzione del fondo di cui all’articolo 1, comma 96, della legge 23 dicembre 2014, n. 190. 

6. Il Ministro dell’economia e delle finanze e’ autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio )). 

(( Art. 21-ter 

Disposizioni relative ai soggetti che hanno completato il tirocinio formativo di cui all’articolo 37, comma 11, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111 


1. Il comma 1-bis dell’articolo 50 del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 114, e’ sostituito dai seguenti: “1-bis. Con decreto del Ministro della giustizia, da adottare di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono determinati il numero e i criteri per l’individuazione dei soggetti che hanno svolto il periodo di perfezionamento di cui all’articolo 37, comma 11, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, e successive modificazioni, che possano far parte dell’ufficio per il processo per svolgere un ulteriore periodo di perfezionamento per una durata non superiore a dodici mesi, tenuto conto delle valutazioni di merito e delle esigenze organizzative degli uffici giudiziari, in via prioritaria a supporto dei servizi di cancelleria.
Nell’individuazione dei criteri e’ riconosciuta priorita’ alla minore eta’ anagrafica ed e’ assicurata un’equa ripartizione territoriale delle risorse, tenendo conto delle dimensioni degli uffici giudiziari. Con il medesimo decreto puo’ essere attribuita ai soggetti di cui al presente comma una borsa di studio nei limiti delle risorse destinabili e, in ogni caso, per un importo non superiore a 400 euro mensili. Il decreto fissa altresi’ i requisiti per l’attribuzione della borsa di studio, tenuto conto, in particolare, del titolo di studio, dell’eta’ e dell’esperienza formativa. 1-ter. Lo svolgimento del periodo di perfezionamento non da’ diritto ad alcun compenso e non determina l’insorgere di alcun rapporto di lavoro subordinato o autonomo, ne’ di obblighi previdenziali. 1-quater. Il completamento del periodo di perfezionamento presso l’ufficio per il processo ai sensi del comma 1-bis del presente articolo costituisce titolo di preferenza a parita’ di merito, ai sensi dell’articolo 5 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994, n. 487, e successive modificazioni, nei concorsi indetti dalla pubblica amministrazione.
Nelle procedure concorsuali indette dall’amministrazione della giustizia sono introdotti meccanismi finalizzati a valorizzare l’esperienza formativa acquisita mediante il completamento del periodo di perfezionamento presso l’ufficio per il processo ai sensi del citato comma 1-bis. 1-quinquies. I soggetti che hanno completato il tirocinio formativo di cui all’articolo 37, comma 11, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, e successive modificazioni, e che non hanno fatto parte dell’ufficio per il processo, hanno comunque titolo di preferenza a parita’ di merito, ai sensi dell’articolo 5 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994, n. 487, e successive modificazioni, nei concorsi indetti dalla pubblica amministrazione”. 

2. Per le finalita’ di cui al comma 1 e’ autorizzata la spesa di euro 2.604.333 per l’anno 2015 e di euro 5.208.667 per l’anno 2016, cui si provvede mediante corrispondente riduzione del fondo di cui all’articolo 1, comma 96, della legge 23 dicembre 2014, n. 190. 3. Il Ministro dell’economia e delle finanze e’ autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio )). 

(( Art. 21-quater 

Misure per la riqualificazione del personale dell’amministrazione giudiziaria 

1. Al fine di sanare i profili di nullita’, per violazione delle disposizioni degli articoli 14 e 15 del contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) comparto Ministeri 1998/2001, delle norme di cui agli articoli 15 e 16 del contratto collettivo nazionale integrativo del personale non dirigenziale del Ministero della giustizia quadriennio 2006/2009 del 29 luglio 2010, assicurando l’attuazione dei provvedimenti giudiziari in cui il predetto Ministero e’ risultato soccombente, e di definire i contenziosi giudiziari in corso, il Ministero della giustizia e’ autorizzato, nei limiti delle posizioni disponibili in dotazione organica, a indire le procedure di contrattazione collettiva ai fini della definizione di procedure interne, riservate ai dipendenti in possesso dei requisiti di legge gia’ in servizio alla data del 14 novembre 2009, per il passaggio del personale inquadrato nel profilo professionale di cancelliere e di ufficiale giudiziario dell’area seconda al profilo professionale di funzionario giudiziario e di funzionario dell’ufficio notificazioni, esecuzioni e protesti (UNEP) dell’area terza, con attribuzione della prima fascia economica di inquadramento, in conformita’ ai citati articoli 14 e 15 del CCNL comparto Ministeri 1998/2001. Ogni effetto economico e giuridico conseguente alle procedure di riqualificazione del personale amministrativo di cui al presente articolo decorre dalla completa definizione delle relative procedure selettive. 

2. Ai fini del rispetto delle previsioni del CCNL comparto Ministeri 1998/2001, di cui al comma 1, il rapporto tra posti riservati ai dipendenti e posti riservati agli accessi dall’esterno e’ fissato nella percentuale, rispettivamente, del 50 per cento e del 50 per cento, computando nella percentuale gli accessi dall’esterno sulla base di procedure disposte o bandite a partire dalla data di entrata in vigore del citato CCNL, ivi compresi gli accessi per effetto di scorrimenti di graduatorie concorsuali di altre amministrazioni e le procedure di mobilita’ esterna comunque denominate, anche ai sensi dell’articolo 1, comma 425, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, come modificato dall’articolo 21 del presente decreto. 

3. Il Ministero della giustizia procede alla rideterminazione delle piante organiche conseguente alle procedure di cui ai commi 1 e 2. 

4. Le qualifiche di personale amministrativo di cancelliere e di ufficiale giudiziario restano ad esaurimento in area seconda sino alla completa definizione delle procedure selettive di cui al comma 1 e alla rideterminazione delle piante organiche di cui al comma 3. 

5. Per le finalita’ di cui al comma 1 e’ autorizzata la spesa nel limite di euro 25.781.938 a decorrere dall’anno 2016, cui si provvede mediante corrispondente utilizzo del fondo di cui all’articolo 1, comma 96, della legge 23 dicembre 2014, n. 190. Il Ministro dell’economia e delle finanze e’ autorizzato ad apportare, con propri decreti, su proposta del Ministro della giustizia, le variazioni di bilancio necessarie alla ripartizione del citato fondo sui pertinenti capitoli in attuazione del presente articolo )). 

(( Art. 21-quinquies 

Disposizioni in materia di uffici giudiziari 


1. Al fine di favorire la piena attuazione di quanto previsto dall’articolo 1, commi 526 e seguenti, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, fino al 31 dicembre 2015, per le attivita’ di custodia, telefonia, riparazione e manutenzione ordinaria in precedenza svolte dal personale dei comuni gia’ distaccato, comandato o comunque specificamente destinato presso gli uffici giudiziari, i medesimi uffici giudiziari possono continuare ad avvalersi dei servizi forniti dal predetto personale comunale, sulla base di accordi o convenzioni da concludere in sede locale, autorizzati dal Ministero della giustizia, in applicazione e nei limiti di una convenzione quadro previamente stipulata tra il Ministero della giustizia e l’Associazione nazionale dei comuni italiani. 

2. Nella convenzione quadro di cui al comma 1 sono fissati, secondo criteri di economicita’ della spesa, i parametri per la quantificazione del corrispettivo dei servizi di cui al medesimo comma 1. 

3. Le autorizzazioni di cui al comma 1 sono rilasciate secondo i criteri fissati nella convenzione quadro di cui al medesimo comma 1 e nei limiti massimi complessivi del 15 per cento della dotazione ordinaria del capitolo di nuova istituzione previsto dall’articolo 1, comma 527, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, e senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica )). 

(( Art. 21-sexies 

Proroga della durata dell’incarico del commissario straordinario nominato per la realizzazione dell’intervento per la sicurezza degli uffici giudiziari aventi sede nel Palazzo di giustizia di Palermo 


1. Dopo il comma 99 dell’articolo 1 della legge 23 dicembre 2014, n. 190, e’ inserito il seguente: “99-bis. I tempi per la realizzazione dell’investimento di cui al comma 99 e la durata dell’incarico del commissario straordinario di cui al medesimo comma sono prorogati fino al 31 dicembre 2015. Entro il 30 settembre 2015, al decreto di cui al comma 98 sono apportate le modifiche necessarie conseguenti alle disposizioni di cui al periodo precedente” )). 

(( Art. 21-septies 

Garanzie dell’accordo o del piano del consumatore 


1. Dopo il comma 3 dell’articolo 8 della legge 27 gennaio 2012, n. 3, e’ inserito il seguente: “3-bis. Con riferimento alla proposta di accordo o di piano del consumatore presentata da parte di chi svolge attivita’ d’impresa, possono prestare le garanzie di cui al comma 2 i consorzi fidi autorizzati dalla Banca d’Italia ai sensi dell’articolo 107 del testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, di cui al decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, e successive modificazioni, nonche’ gli intermediari finanziari iscritti all’albo previsto dall’articolo 106 del medesimo testo unico di cui al decreto legislativo n. 385 del 1993, e successive modificazioni, assoggettati al controllo della Banca d’Italia. Le associazioni antiracket e antiusura iscritte nell’albo tenuto presso il Ministero dell’interno possono destinare contributi per la chiusura di precedenti esposizioni debitorie nel percorso di recupero da sovraindebitamento cosi’ come definito e disciplinato dalla presente legge. Il rimborso di tali contributi e’ regolato all’interno della proposta di accordo o di piano del consumatore” )). 

(( Art. 21-octies 

Misure urgenti per l’esercizio dell’attivita’ di impresa di stabilimenti oggetto di sequestro giudiziario 


1. Al fine di garantire il necessario bilanciamento tra le esigenze di continuita’ dell’attivita’ produttiva, di salvaguardia dell’occupazione, della sicurezza sul luogo di lavoro, della salute e dell’ambiente salubre, nonche’ delle finalita’ di giustizia, l’esercizio dell’attivita’ di impresa degli stabilimenti di interesse strategico nazionale non e’ impedito dal provvedimento di sequestro, come gia’ previsto dall’articolo 1, comma 4, del decreto-legge 3 dicembre 2012, n. 207, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 dicembre 2012, n. 231, quando lo stesso si riferisca ad ipotesi di reato inerenti alla sicurezza dei lavoratori. 

2. Tenuto conto della rilevanza degli interessi in comparazione, nell’ipotesi di cui al comma 1, l’attivita’ di impresa non puo’ protrarsi per un periodo di tempo superiore a dodici mesi dall’adozione del provvedimento di sequestro. 

3. Per la prosecuzione dell’attivita’ degli stabilimenti di cui al comma 1, senza soluzione di continuita’, l’impresa deve predisporre, nel termine perentorio di trenta giorni dall’adozione del provvedimento di sequestro, un piano recante misure e attivita’ aggiuntive, anche di tipo provvisorio, per la tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro, riferite all’impianto oggetto del provvedimento di sequestro. L’avvenuta predisposizione del piano e’ comunicata all’autorita’ giudiziaria procedente. 

4. Il piano e’ trasmesso al comando provinciale dei vigili del fuoco, agli uffici dell’azienda sanitaria locale e dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) competenti per territorio per le rispettive attivita’ di vigilanza e controllo, che devono garantire un costante monitoraggio delle aree di produzione oggetto di sequestro, anche mediante lo svolgimento di ispezioni dirette a verificare l’attuazione delle misure e delle attivita’ aggiuntive previste nel piano. Le amministrazioni provvedono alle attivita’ previste dal presente comma nell’ambito delle competenze istituzionalmente attribuite, con le risorse previste a legislazione vigente. 

5. Le disposizioni del presente articolo si applicano anche ai provvedimenti di sequestro gia’ adottati alla data di entrata in vigore del decreto-legge 4 luglio 2015, n. 92, e i termini di cui ai commi 2 e 3 decorrono dalla medesima data )). 

Titolo V 

Disposizioni finanziarie, transitorie e finali 

Art. 22 

Copertura finanziaria 


1. Agli oneri derivanti dall’attuazione degli articoli 5, comma 2, 13, comma 2, 14, comma 4, 19, comma 2 e 21 pari a 46.000.000 di euro per l’anno 2015, a 49.200.000 euro per l’anno 2016, a 94.200.000 euro per l’anno 2017 e a 93.200.000 euro annui a decorrere dall’anno 2018, si provvede: a) quanto a 46.000.000 di euro per l’anno 2015, a 3.200.000 euro per l’anno 2016, a 2.200.000 euro per l’anno 2017 e a 1.200.000 euro annui a decorrere dal 2018, mediante corrispondente riduzione del Fondo di cui all’articolo 1, comma 96, della legge 23 dicembre 2014, n. 190; b) quanto a 46.000.000 di euro per l’anno 2016 e a 92.000.000 di euro annui a decorrere dall’anno 2017, mediante corrispondente utilizzo del Fondo di cui all’articolo 1, comma 96, della legge 23 dicembre 2014, n. 190. Il Ministro dell’economia e delle finanze e’ autorizzato ad apportare, con propri decreti, su proposta del Ministro della giustizia le variazioni di bilancio necessarie alla ripartizione del citato Fondo sui pertinenti capitoli in attuazione dell’articolo 21. 

2. Le risorse non utilizzate del Fondo di cui all’articolo 1, comma 96 della legge 190 del 2014, (( resesi annualmente disponibili, possono essere destinate, nel corso del medesimo esercizio finanziario, )) per gli interventi gia’ previsti nel presente provvedimento, per l’efficientamento del sistema giudiziario, nonche’, in mancanza di disponibilita’ delle risorse della quota prevista dall’articolo 2, comma 7, lettera b), del decreto-legge 16 settembre 2008, n. 143, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 novembre 2008, n. 181, per l’attribuzione delle borse di studio per la partecipazione agli stage formativi presso gli uffici giudiziari, di cui all’articolo 73, comma 8-bis, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98. 

3. Il Ministro dell’economia e delle finanze e’ autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio. 

Art. 23 

Disposizioni transitorie e finali 


1. (( Le disposizioni di cui all’articolo 1 si applicano ai procedimenti di concordato preventivo introdotti anche anteriormente alla data di entrata in vigore del presente decreto. Le disposizioni di cui agli articoli 2, comma 1 si applicano ai procedimenti di concordato preventivo introdotti successivamente all’entrata in vigore del presente decreto.)) Le disposizioni di cui all’articolo 3 e quelle di cui all’articolo 4, si applicano ai procedimenti di concordato preventivo introdotti successivamente all’entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. 

2. Le disposizioni di cui all’articolo 2, comma 2, lettera b), all’articolo 11 nella parte in cui introduce l’ultimo periodo dell’articolo 107, primo comma, del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, all’articolo 13, comma 1, lettera b), numero 1), lettera e), numero 1, lettera ee) e all’articolo 14, comma 1, lettere b) e c) si applicano decorsi trenta giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale delle specifiche tecniche previste dall’articolo 161-quater delle disposizioni per l’attuazione del codice di procedura civile. 

3. Le disposizioni di cui all’articolo 5, comma 1, lettere a) e b), primo e secondo capoverso, e quelle di cui all’articolo 6 si applicano ai fallimenti dichiarati successivamente alla data di entrata in vigore del presente decreto. 

4. Le disposizioni di cui all’articolo 5, comma 1, lettera b), terzo capoverso, acquistano efficacia decorsi sessanta giorni dalla pubblicazione sul sito internet del Ministero della giustizia delle specifiche tecniche previste dall’articolo 16-bis, comma 9-septies, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, da adottarsi entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto. 

5. Le disposizioni di cui agli articoli 11, e 2, comma 2, lettere a), b), primo periodo e lettera c) si applicano anche ai fallimenti e ai procedimenti di concordato preventivo pendenti alla data di entrata in vigore del presente decreto. 

6. Le disposizioni di cui (( agli articoli 12 e )) 13, comma 1, lettere d), l), m), n), si applicano esclusivamente alle procedure esecutive iniziate successivamente alla data di entrata in vigore del presente decreto. 

7. Le disposizioni di cui agli articoli 7, 13, comma 1, lettere a), f), numero 1) si applicano a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. 

8. Le disposizioni di cui all’articolo 8 si applicano alle istanze di scioglimento depositate successivamente alla data di entrata in vigore del presente decreto. 

9. Le disposizioni di cui all’articolo 13, diverse da quelle indicate nel presente articolo, si applicano anche ai procedimenti pendenti alla data di entrata in vigore del presente decreto. Quando e’ gia’ stata disposta la vendita, la stessa ha comunque luogo con l’osservanza delle norme precedentemente in vigore e le disposizioni di cui al presente decreto si applicano quando il giudice (( o il professionista delegato )) dispone una nuova vendita. 

10. (( Le disposizioni )) di cui all’articolo 13, comma 1, lettera f), numero 2) e lettera g), si applicano alle vendite disposte (( dal giudice o dal professionista delegato )) successivamente alla data di entrata in vigore del presente decreto, anche nelle procedure esecutive pendenti alla medesima data. 

11. La disposizione di cui all’articolo 503 del codice di procedura civile, nel testo modificato dall’articolo 19, comma 1, lettera d-bis) del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 132, convertito, con modificazioni, dalla legge 10 novembre 2014, n. 162, si applica, a far data dall’entrata in vigore del presente decreto, anche ai procedimenti pendenti alla data di entrata in vigore della legge n. 162 del 2014. 

(( 11-bis. Il deposito telematico delle note di iscrizione a ruolo ai sensi dell’articolo 159-ter delle disposizioni per l’attuazione del codice di procedura civile e disposizioni transitorie puo’ essere effettuato dai soggetti di cui all’articolo 16-bis, comma 1, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, e successive modificazioni, diversi dal creditore, a decorrere dal 2 gennaio 2016 )). 

Art. 24 

Entrata in vigore 


1. Il presente decreto entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sara’ presentato alle Camere per la conversione in legge.

fonte www.altalex.com